Agrigento capitale della Cultura 2025! Anzi no, capitale della polemica. All’indomani della conferenza stampa di presentazione ufficiale degli eventi che porteranno la Città siciliana all’attenzione del Mondo, a governare non è il programma ma la polemica politica.
Dopo lo “sfottò” sul concerto de “Il Volo” registrato ad agosto ma chiedendo ai cittadini di presentarsi col cappotto perché sarebbe stato trasmesso a Natale, adesso la polemica si fa dura e diventa politica. Al circolo della stampa estera a Roma, alla presentazione di Agrigento Capitale della Cultura non ci sono ne il ministro il Ministro Alessandro Giuli ne il Presidente della Regione Renato Schifani. E dire che proprio da Ministero e regione arrivano i soldi. da una parte quelli che il Ministero ha fato alla fondazione che si occupa degli eventi, dall’altro quelli che la regione investe per vie diverse, soprattutto attraverso il arco archeologico.
Da un anno sono in corso i lavori di promozione e quelli di adeguamento della infrastrutture ma quelle che arriva al resto della Sicilia è al resto d’Italia al momento è solo una grande confusione.
Agrigento ha fatto parlare di se per i cartelli stradali sgrammaticati, per il teatro dentro il quale piove, per il concerto del Volo ma nessuno sa cosa andrà a trovare visitando la capitale della Cultura.
A Palermo si pensa ad inviare un commissario ad acta per gestire i lavori, gli appalti, l’immagine. Da Roma si registra freddezza. E tutta questa freddezza era presente ieri in conferenza stampa fra imbarazzo e qualche battuta come quella del sindaco Francesco Miccichè “Non ho avuto nessun contatto diretto col Presidente della regione” ammette e poi si nasconde dietro la presenza dell’assessore regionale ai beni Culturali Francesco Scarpinato.
“Siamo in grado di farcela e il tempo ci darà ragione” dice a margine della stessa conferenza stampa il sindaco Miccichè. ma la prossima sfida è dietro l’angolo. Sabato 18 gennaio arriva il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. sarà lui ha inaugurare l’anno di Agrigento capitale della Cultura ma lo farà proprio nel teatro delle polemiche, il teatro Pirandello. Domenica scorsa pioveva sul palco mentre la Jazz orchestra del conservatorio Arturo Toscanini di Ribera e il pianista Enrico Pieranunzi si esibivano. Non è una novità, ad Agrigento lo sanno tutti.
Il presidente della fondazione teatro Luigi Pirandello, Alessandro Patti, ha spiegato lunedì scorso che il problema è noto al comune di Agrigento e vi sono in corso dei lavori per rendere impermeabile la copertura.
La reazione del Presidente della regione Renato Schifani, era stata affidata all’Ansa “Non possiamo permettere che una situazione così grave, con infiltrazioni d’acqua che rischiano di compromettere la cerimonia inaugurale della Capitale italiana della Cultura 2025, rimanga irrisolta”, ha detto il governatore. “Siamo pienamente consapevoli della problematica e, come già comunicato, era stato già avviato un intervento di impermeabilizzazione della copertura dello stabile, con una squadra specializzata in edilizia acrobatica attiva da una settimana”, ha assicurato la Fondazione che gestisce il teatro.
imperterrito il sindaco Miccichè che a distanza di tre giorni sempre all’ansa dice “Noi andiamo avanti, siamo ben felici di andare avanti e sicuramente i fatti ci daranno ragione e penso che saremo di nuovo tutti assieme”.
E non si scompone neanche sull’ipotesi dell’arrivo di un commissario “Io rispetto chi sta sopra di me, ma penso che non ne abbiamo bisogno. È già da un anno che lavoriamo – spiega – e siamo in dirittura d’arrivo. Penso che non ne abbiamo bisogno”.
Oltre 44 i progetti già inseriti nel dossier di candidatura a cui si aggiungono altre straordinarie iniziative proposte da tutte le istituzioni culturali del territorio. Un programma culturale ricco e un messaggio: “Lasciati abbracciare dalla cultura”.
La Valle dei Templi, percorsa ogni anno da oltre un milione di turisti, accoglierà i visitatori con la sua storia millenaria e questa è una certezza. Il programma prevede poi concerti, mostre, e nuove installazioni di arte contemporanea che si alterneranno nei luoghi simbolici della Valle e nel centro storico di Agrigento. Spettacoli, workshop, incontri, itinerari, arte, performance, prodotti della creatività e modalità innovative di fruizione e visite di luoghi accessibili e riaperti per l’occasione accompagneranno i visitatori verso nuovi approdi per riscoprire l’essenza delle relazioni fra il sè, l’altro e la natura ispirati della bellezza unica del territorio agrigentino.
“Ci dobbiamo aspettare un anno di grandi attività, di presenze di artisti per tutto l’anno. Sarà un anno in cui Agrigento e il territorio si trasformeranno in un laboratorio aperto per fare in modo che tutto ciò che sarà realizzato quest’anno non sarà un calendario di eventi ma un processo che continuerà nel tempo”, sottolinea il direttore generale della Fondazione Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, Roberto Albergoni che è positivo e propositivo.
Bypassa a piè pari tutte le polemiche, invece, l’assessore ai beni Culturali della Regione Francesco Scarpinato per il quale “La nomina di Agrigento a capitale italiana della cultura premia non solo la città, ma il progetto di valorizzazione di uno dei territori più ricchi del Mediterraneo, culla di culture differenti che ancora oggi dialogano insieme”.
Quasi poetico il suo intervento “Agrigento va letta in controluce soffermandosi sui templi, sul teatro che sta venendo pian piano alla luce, sulle abitazioni e sulle ville antiche che riemergono dall’oblio del tempo. È un unico filo che collega la maestosità della Valle ai tanti siti minori a cui dedichiamo attenzione continua: sarà un anno bellissimo, in cui racconteremo al mondo il nostro lavoro e il nostro sogno di una Sicilia contemporanea che fa tesoro del suo passato ma guarda al futuro”.
Naturalmente per il bene della Sicilia e di Agrigento ci auguriamo tutti che vada davvero così