Agrigento

Droga nelle carceri, cane antidroga trova hashish in lettera ad Agrigento

Nuovo tentativo di introdurre droga nelle carceri siciliane sventato dal cane antidroga. Lo comunica Dario Quattrocchi consigliere nazionale del sindacato Osapp. “Il cane Margout condotta dall’assistente capo Giuseppe Bonifacio è riuscita a trovare 350 grammi di hashish nascosti in una lettera inviata ad un detenuto nell’istituto penale di Agrigento – dice Quattrocchi – La droga era stata ritrovata in questi giorni anche nel carcere di Enna e Palermo sempre dai cani antidroga. Sono stati più di 5 ritrovamenti in sette giorni. L’ Osapp sindacato autonomo della polizia penitenziaria esprime gratitudine e soddisfazione nei confronti dei colleghi intervenuti che sono riusciti a ritrovare la droga che i telefoni cellulari che si cerca sempre più spesso di introdurre nelle carceri”.

Sequestrati dalla polizia penitenziaria droga e smartphone lanciati dall’esterno del carcere Ucciardone

La polizia penitenziaria ha sequestro droga e smartphone lanciati dall’esterno della casa di reclusione maresciallo Di Bona, ex Ucciardone a Palermo. Lo comunica il sindacato Cnpp. “Nonostante pochi mezzi e agenti si riesce ad ottenere questi risultati – dice Maurizio Mezzatesta segretario nazionale del sindacato Fsa – Cnpp – Ieri nel tardo pomeriggio, sono stati individuati nell’intercinta, dal personale di polizia penitenziaria, due involucri contenenti due smartphone di nuova generazione, cavetti di ricarica e 200 grammi di droga”.

L’ultimo caso

E’ solo ultimo caso di sequestro nelle carceri palermitani. “Solo qualche giorno fa, il cane Leo della polizia penitenziaria di stanza alla carcere Pagliarelli ha segnalato delle sostanze stupefacenti addosso a un detenuto, che si trova nella nona sezione del vecchio carcere Borbonico, con il successivo sequestro di circa 10 grammi di sostanza verosimilmente del tipo hashish – aggiunge Mezzatesta – Un plauso va al reparto di polizia penitenziaria dell’ Ucciardone, ben impiegati dai dirigenti Francesco Cerami e Giovanni La Sala. Vorremmo tanto che il personale operante negli istituti possa operare in futuro con mezzi tecnologici a passo con i tempi e avere in dotazione anche all’Ucciardone un cane antidroga”.

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L’aggressione all’Ucciardone

“Un detenuto straniero alla nona sezione del vecchio carcere borbonico maresciallo Calogero Di Bona ex Ucciardone, senza alcun motivo ha aggredito un agente in servizio, lanciandogli contro due fornelli con annesse bombolette a gas, in uso ai detenuti per riscaldare e cucinare i cibi. Uno dei due fornelli lo ha colpito al ginocchio”. Lo riferisce il segretario nazionale Cnpp Maurizio Mezzatesta.

Le parole di Mezzatesta

“L’aggressione è avvenuta alla nona sezione, tristemente nota oramai per il primato di aggressioni che si sono registrate negli ultimi anni ai danni del personale di polizia penitenziaria. Sempre gli agenti nella stessa sezione hanno salvato un detenuto che ha tentato di togliersi la vita – continua il sindacalista – il Cnpp da tantissimo tempo chiede che la sezione in questione venga immediatamente chiusa, poiché serve innanzitutto una ristrutturazione totale, ed attualmente ospita detenuti con problematiche varie che creano continui eventi critici di ogni genere; dalle aggressioni al personale, alla devastazione delle stanze di pernottamento, all’autolesionismo, per passare alle risse tra detenuti. L’agente colpito violentemente al ginocchio, attualmente si trova in ospedale per le cure del caso, a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà con gli auguri di pronta guarigione”.

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