A poche ore dalla riapertura delle Regioni nella cd fase 3, dopo lunghe settimane di restrizioni legate all’emergenza coronavirus, i Carabinieri della Stazione di Realmonte (AG) mettono a segno un importantissimo risultato nella lotta al traffico delle sostanze stupefacenti.
In un solo colpo, arrestano due trafficanti che, percorrendo la SS 115 con il loro camion, stavano trasportando ben due chili e mezzo di cocaina. I militari li hanno fermati a poca distanza dalla Scala dei Turchi.
Risultato del tutto inaspettato per i militari della Stazione Carabinieri di Realmonte, in servizio di pattuglia, che, durante un servizio straordinario di controllo dei veicoli in transito sulla SS 115, ieri mattina, ha deciso di intimare l’alt al conducente di un grosso camion che trasportava animali vivi. Al momento della verifica dei documenti, l’agitazione dei due occupanti ha insospettito i Carabinieri che hanno voluto vederci chiaro.
Immediata è scattata la perquisizione a quello che sembrava essere solo un innocuo trasporto di animali. Il crescente nervosismo, manifestato dai due durante il controllo, è stato infatti notato dai Carabinieri che dopo pochi secondi di ricerche si sono accorti che ben nascosta in alcune intercapedini realizzate nell’abitacolo del veicolo c’erano degli strani involucri.
Il contenuto degli involucri è apparso subito chiaro ai militari: cocaina! A perquisizione ultimata, i due Carabinieri non credevano ai loro occhi, quando si sono resi conto che si trattava di ben due chili e mezzo di polvere bianca. La coca, tra l’altro, come potuto verificare in laboratorio attraverso prime analisi è risultata di ottima qualità.
Per l’autista del veicolo e per il suo passeggero sono subito scattate le manette e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Agrigento, si sono aperte le porte del carcere di contrada Petrusa. L’ingente quantitativo di sostanza stupefacente rinvenuta sarà adesso analizzato più compiutamente per stabilirne il livello di purezza e la impressionante quantità di dosi ricavabili, certamente non inferiore alle 10 mila unità. Una prima stima attesta il valore di mercato dello stupefacente sequestrato ad oltre 500 mila euro.
La droga, con tutta probabilità si sarebbe riversata come un fiume tra i locali della movida estiva agrigentina.
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