Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Sciacca, grosso centro in provincia di Agrigento, Alberto Davico ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di tre persone, finite sotto indagine nell’ambito della tragedia risalente al carnevale 2020 e costata la vita al piccolo Salvatore Sclafani, 4 anni, morto dopo essere caduto da un carro allegorico durante la sfilata del 22 febbraio 2020, l’ultima edizione del Carnevale svoltasi prima che esplodesse l’emergenza pandemica
Rinviato a giudizio anche il padre della piccola vittima
Con l’accusa di concorso in omicidio colposo saranno processati Francesco Sclafani, il papà del bambino, Giuseppe Sclafani, presidente dell’associazione culturale “E ora li femmi tu” (che ha costruito il carro “Volere volare” coinvolto nell’incidente) e Giuseppe Corona, presidente della Futuris srl, la società a cui il comune aveva affidato l’organizzazione della manifestazione. Il processo inizierà il prossimo 12 ottobre.
La tragedia a febbraio dello scorso anno
Il fatto risale al 22 febbraio del 2020. Il padre del piccolo Salvatore aveva appoggiato il figlioletto sul carro per scattargli una fotografia. Il polistirolo che costituiva la base della struttura tuttavia ha ceduto, e il bambino è precipitato sul selciato, venendo travolto dallo stesso carro, che stava sfilando.
Le accuse dei Pm
Per i pm Roberta Grifo e Michele Marrone il papà di Salvatore non avrebbe dovuto metterlo sul carro allegorico; il costruttore del carro invece deve rispondere dell’accusa di non avere predisposto le opportune misure di sicurezza, mentre all’organizzatore della manifestazione è stato contestato di non avere adottato provvedimenti necessari che impedissero al pubblico di avvicinarsi ai carri.
La disperazione dopo la tragedia
Subito dopo l’incidente il papà del bambino ha tentato di soccorrere il piccolo Salvatore, prendendolo in braccio e correndo disperato verso una delle ambulanze in servizio lungo il circuito della manifestazione in maschera. I soccorsi però furono inutili. Il sindaco decretò l’annullamento della manifestazione in segno di lutto.
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