La polizia, nell’ambito di mirati controlli inerenti veicoli definiti dal codice della strada “ad uso speciale” atteso il particolare equipaggiamento, ha deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria e sanzionato amministrativamente i proprietari di due ambulanze prive di revisione e di autorizzazione.
Gli agenti della polizia stradale di Agrigento, nel corso di specifici servizi, hanno controllato, nei territori del comune di Raffadali e del comune di Aragona, due ambulanze intestate a società della provincia, che, in quei frangenti, tra l’altro, erano impegnate nel trasporto di due infermi, con destinazione la città dei Templi.
Gli accertamenti
Gli accertamenti conseguenti, esperiti presso l’assessorato regione Sicilia e altri enti competenti in materia sanitaria, consentivano di acclarare l’obbligo di iscrizione del soggetto richiedente il titolo autorizzativo al registro delle imprese della camera di commercio o al registro regionale delle organizzazioni di volontariato, titolo di cui il proprietario di uno dei due mezzi era privo.
Autorizzazione sanitaria dell’Asp scaduta e non rinnovata
Il secondo veicolo, invece, esibiva l’autorizzazione sanitaria rilasciata dall’Asp di competenza scaduta di validità e non più rinnovata, come verificato presso il servizio igiene ambienti di vita del dipartimento di prevenzione.
Sospesa interdittiva antimafia ad una ditta di ambulanze a Palermo
Pochi mesi fa, il consiglio di giustizia amministrativa per la Sicilia ha annullato l’interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Palermo nei confronti dell’associazione Croce Sana Odv, sospesa dopo l’esecuzione dell’operazione antimafia Fenice. Croce sana, ritenuta infiltrata da elementi della mafia di Misilmeri e Belmonte Mezzagno (Pa) potrà dunque tornare a operare.
L’ordinanza del Cga è stata emessa dal collegio presieduto da Ermanno De Francisco, consigliere relatore Nino Caleca, e accoglie l’impugnazione della Croce sana per il mancato rispetto dei diritti di difesa, visto che il prefetto di Palermo che ha emesso l’interdittiva avrebbe dovuto dare “tempestiva comunicazione al soggetto interessato”, così come previsto da una legge del 2021. Una comunicazione che avrebbe permesso alla Croce Sana, assistita dall’avvocato Alessandro Finazzo, di difendersi.
In primo grado il Tar aveva dato ragione all’ufficio territoriale del governo.
“Essendo stato leso il diritto di difesa, l’interdittiva è stata ritenuta illegittima e quindi sospesa. Il pronunciamento del giudice di appello – commentano gli avvocati della Croce Sana, Alessandro Finazzo, Sandro Geraci e Giuseppe Fragapani, – esprime un principio di civiltà giuridica voluto dal legislatore e sulla base della normativa comunitaria, al fine di consentire ai cittadini di esprimere le proprie ragioni, prima della sospensione dell’attività economica, per evitare in tal modo dei danni talvolta irreparabili a causa della lungaggine dei processi. Il Cga ha rimesso il processo innanzi al Tar che a questo punto, nell’arco di qualche mese, dovrà emettere la sentenza il cui esito è scontato, nel senso indicato dal CGA.
Nel frattempo del pronunciamento del Tar la Croce Sana pertanto potrà riprendere immediatamente la propria attività, venendo anche in soccorso delle esigenze lavorative dei dipendenti”.
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