Sono stati trasferiti presso la struttura di Ficuzza, in provincia di Palermo, gli ultimi animali ospitati presso il Centro di Recupero Fauna Selvatica e Tartarughe Marine di Cattolica Eraclea.
La storica struttura, infatti, ha chiuso i battenti lo scorso dicembre. Problemi di natura economica, verosimilmente conseguenti al tanto criticato riordino della spesa voluto dalla Regione Siciliana, hanno determinato lo stop delle attività. Una decisione che sembra apparire definitiva. Oltre 2000 gli animali accolti in questi anni e le cui spese di mantenimento e cura erano ormai da tempo sostenute direttamente dai responsabili del Centro.
Un scelta, quella della chiusura, che non potrà non presentare delle conseguenze sul soccorso della fauna selvatica che dovrebbe essere affrontato, così come prevede la legge, dalla Regione Siciliana. Il Centro di Cattolica Eraclea, infatti, serviva in provincia di Agrigento, un ampio comprensorio territoriale che difficilmente potrà essere sostituito con i lunghi percorsi che impone il ricovero presso altre strutture. Una fine, quella del Centro di Cattolica Eraclea, che segue purtroppo quella di altri Centri di Recupero siciliani.
Tra gli ultimi animali trasferiti anche un rarissimo esemplare di Aquila del Bonelli ferito dai bracconieri nei pressi di Licata. Anche lei è ora ospitata presso la struttura dell’Azianda Foreste della Regione Siciliana che la LIPU gestisce nel bosco di Ficuzza. Sembrerebbe, però, che la riabilitazione dell’Aquila presenterà dei tempi molto lunghi.
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