Agrigento

Aggredito e pestato dalla famiglia del paziente, soccorritore del 118 in ospedale in codice rosso

Ancora una aggressione nei confronti del personale medico e paramedico. Stavolta è toccato ad un soccorritore giunto sul posto di una chiamata con l’ambulanza. Il soccorritore della Seus, per motivi che dovranno essere accertati da una indagine, è stato aggredito dal paziente soccorso e da un familiare di quest’ultimo. E’ successo ieri pomeriggio ad Agrigento. L’uomo è stato picchiato ferocemente, ha perso conoscenza a causa delle percosse ed ha riportato un trauma cranico a causa del quale è stato trasportato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio dove è sotto osservazione.

“Un atto vile”

Per il CdA della Seus composto dal presidente Riccardo Castro e da Pietro Marchetta e Maria Stella Marino sai è trattato di “un atto vile, purtroppo l’ennesimo nei confronti degli operatori del 118, i quali compiono il proprio dovere con grande professionalità e abnegazione”

“Al nostro soccorritore va la massima solidarietà, siamo pronto a tutelarlo in ogni sede” concludono i membri del CdA.

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Interviene pure Giuseppe Misuraca, responsabile della Centrale Operativa del 118 di Agrigento: “Ferma condanna di questo grave gesto di violenza che ancora una volta colpisce il personale dell’emergenza- urgenza. Siamo vicini al collega e gli auguriamo una pronta guarigione”.

Aggressione al rider

La sera precedente si era consumata un’altra aggressione a Palermo, l’ennesimo episodio di aggressione e rapina a mano armata contro un rider di Glovo, di 42 anni, in zona Tommaso Natale. Lo denunciano i segretari generali di Nidil Cgil Palermo Francesco Brugnone, di Filt Cgil Palermo Fabio Lo Monaco e il segretario Cgil Palermo Dario Fazzese. Al rider, che viaggiava in scooter, e al quale è stato bloccato il mezzo nel tentativo di allontanarsi, facendolo cadere per terra, è stato sottratto l’incasso. Ha riportato escoriazioni al braccio sinistro e gamba sinistra. Il fatto è avvenuto tra le 19 e le 20. “Questo nuovo episodio – dichiarano Brugnone, Lo Monaco e Fazzese – testimonia il grado di precarietà sociale e di sicurezza oramai quasi assente. La situazione della nostra città è quella di una città abbandonata dove ormai non c’è più la sensazione di essere protetti dalle istituzioni e dove per strada si rischia di andare incontro alla violenza. Non possiamo più andare avanti in questo modo e chiederemo un incontro al prefetto per rinnovare la costituzione di un tavolo di crisi specifico”.

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