Il sostituto procuratore di Agrigento, Gloria Andreoli, ha iscritto nel registro degli indagati, per omicidio colposo, due ginecologi dell’ospedale Barone Lombardo di Canicattì. L’inchiesta è stata aperta dopo la denuncia alla polizia del compagno di una donna, di 42 anni, che ha perso il bambino che aspettava all’ottavo mese di gravidanza.
La 42enne, secondo quanto ricostruito nell’esposto, avrebbe accusato dei dolori e una perdita ematica la sera del 17 agosto tanto da andare in ospedale dove le fu detto che il bambino era vivo, ma si era alimentato poco. Per questo il consiglio fu di
anticipare la visita con il ginecologo che l’aveva in cura, peraltro in servizio nello stesso reparto, ma non presente in
quel momento, e indurre il parto per alimentarlo. La coppia, secondo la denuncia, ha provato a contattare il ginecologo di fiducia senza riuscirci.
Solo il 19 agosto sarebbero riusciti a fissare una visita per giorno 21, poi rinviata di altri due giorni perché lo studio
del medico aveva subito un allagamento. In questa circostanza il ginecologo ha comunicato che il cuore del piccolo non aveva più battito.
La procura ha disposto l’autopsia e ha iscritto i due medici nel registro degli indagati come atto dovuto per consentirgli di
partecipare autopsia che è stata eseguita come incidente probatorio e quindi atto irripetibile da collegio di consulenti
nominati dalla procura, composto dal medico legale Antonio Guajana, dall’anatomo patologo Emiliano Maresi e dal ginecologo Antonio Luciano.
Tre medici assolti e quattro condannati a sei mesi ciascuno per omicidio colposo, con pena sospesa. E’ la sentenza della terza sezione del Tribunale penale monocratico di Catania del processo a sette medici del reparto di ginecologia e ostetrici dell’ospedale Cannizzaro per la morte di Valentina Milluzzo.
Si tratta della 32enne alla diciannovesima settimana di gravidanza deceduta il 16 ottobre del 2016 dopo avere perso, con altrettanti aborti, i due gemelli che aspettava in seguito a una fecondazione assistita.
Assolti, con la formula “perché il fatto non sussiste”, il primario Paolo Scollo, il medico del reparto Andrea Benedetto Distefano e l’anestesista Francesco Paolo Cavallaro.
Condannati a sei mesi di reclusione ciascuno i medici Silvana Campione, Giuseppe Maria Alberto Calvo, Alessandra Coffaro e Vincenzo Filippello, “in servizio nel reparto e in sala parto, avvicendatisi nei turni di guardia” tra il 15 e il 16 ottobre del 2016.
Il Tribunale ha disposto anche il pagamento di una provvisionale di 30mila euro alla sorella della vittima, Angela Maria Milluzzo, che si era costituita parte civile assistita dall’avvocato Salvatore Catania Milluzzo.