A 108 anni è stato operato al femore, e dopo appena 4 giorni di degenza ha potuto tornarsene a casa, dove svolgerà il percorso riabilitativo.
L’ultracentenario di Caltabellotta (Agrigento), evidentemente tra le persone più longeve d’Italia è stato sottoposto a intervento chirurgico all’ospedale di Sciacca.
L’intervento, perfettamente riuscito, è stato effettuato dall’equipe medica guidata dal dottor Giuseppe Tulumello, primario del reparto di Ortopedia del “Giovanni Paolo II di Sciacca.
“L’operazione ha destato compiacimento e soddisfazione non solo per la veneranda età del paziente e la mancanza di complicazioni (non è stata necessaria neanche una trasfusione), ma anche per la qualità del decorso post operatorio, complice la tempra e le ottime condizioni fisiche dell’uomo”, ha detto.
Qualche giorno fa vi abbiamo dato un’altra notizia riguardante un uomo centenario, il suo compleanno è diventato una festa per l’intera comunità di Altavilla Milicia, nel Palermitano.
Il 18 giugno 2020 Luigi Imburgia, nato ad Altavilla Milicia, ha compiuto 100 anni. Un secolo di vita.
Nato nel 1920 da una famiglia di allevatori di bestiame, a 20 anni parte per il servizio militare e poi da lì viene inviato in Russia. Partire giovani in guerra, sapendo di partecipare ad una missione disperata. Partire in 30000 e tornare in 1500.
Equipaggiamenti inadatti, le armi inutilizzabili e inceppate dal freddo gelido, 30 gradi sotto zero. Decimati fisicamente dai russi, che intanto demolivano anche il morale gettando volantini intimidatori dagli elicotteri, con scritte del tipo: “Soldati italiani arrendetevi! Se volete tornare a casa arrendetevi!”
Ma Luigi torna al paese, tornano soltanto in tre, dei soldati partiti da Altavilla Milicia.
E sposa l’amore della sua vita, Carmela Caditi. Hanno 11 figli di cui uno perduto all’età di soli due anni.
Nel 1976 perde l’adorata Carmela e resta vedovo a prendersi cura della giovane e numerosa famiglia.
Nessun altro amore ha mai sostituito quella mancanza e non è passato giorno in cui egli non abbia rimpianto l’amata perduta.
Un solo altro amore, di natura diversa e più grande, ha riempito i vuoti e curato le ferite dell’anima: l’amore per Dio, che lo ha acceso di un fervore mai affievolito né dagli anni, né dagli acciacchi dell’età, né dalle difficoltà dell’esistenza, né dalle delusioni degli uomini. Ancor oggi, come cinquanta anni fa le sue preghiere vibrano di un vigore contagioso per chiunque gli stia vicino.
Bisogna fare un patto speciale con la vita per giungere alla soglia di un secolo. Per vivere così a lungo non basta, banalmente, amare la vita, deve essere amore corrisposto. Quello della lunga vita è un segreto semplice forse, da dire, ma difficile da attuare. Non è questione di fortuna o di mancanza di difficoltà.
È questione di stile.
Luigi ha un animo gentile e delicato, leale e dotato di una tolleranza eccezionale.
Per il giorno del 100esimo compleanno il comune di Altavilla Milicia ha reso omaggio al suo concittadino.
E’ stata una festa discreta, a causa degli acciacchi dovuti all’età, a cui ha partecipato, riunita dalle varie parti d’Italia, la sua numerosa famiglia: 10 figli, 27 nipoti, 32 pronipoti (altri 2 in arrivo), una decina di nuore e generi, un numero imprecisato di nipoti acquisiti, fidanzati e fidanzatini, ecc… Sempre rispettando le regole del distanziamento sociale.
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