Visita dell’assessore regionale al Turismo e del direttore generale della Fondazione Ferrovie dello Stato al Parco botanico e geologico, dove sarà realizzata una fermata della tratta Taormina-Randazzo. Elvira Amata, “Il progetto risponde alla domanda di turismo lento ed esperienziale rivoltaci soprattutto dai viaggiatori stranieri, che chiedono anche eventi come l’Inferno di Dante”. Finanziato dal Pnrr, secondo Luigi Cantamessa quello della Valle sarà “un sistema ferroviario ad altRa velocità e ad alta panoramicità”. E Alessandro Vaccaro, proprietario con i fratelli della struttura delle Gole, parla di “giornata storica per l’Alcantara”
“Le Gole sono un luogo meraviglioso, mozzafiato ed era per noi scontato che qui fosse prevista una fermata del treno storico che attraverserà la Valle dell’Alcantara con scopi prevalentemente turistici”.
Lo ha detto l’assessore regionale regionale al Turismo Elvira Amata che stamattina, con Luigi Cantamessa, direttore generale della Fondazione Ferrovie dello Stato, ha visitato il cantiere dove nascerà la fermata, a pochi metri dall’ingresso del Parco botanico e geologico delle Gole. Che, come ha sottolineato l’Assessore, “offre ai viaggiatori anche strutture e servizi e soprattutto eventi di grande rilevanza”.
“Penso ad esempio – ha detto – al meraviglioso spettacolo che viene riproposto ogni anno qui nelle Gole, ossia quell’Inferno di Dante che ti lascia con un’emozione incredibile grazie a questo teatro naturale fatto dal basalto colonnare e dal fiume”.
“Si tratta – ha aggiunto Cantamessa – di un progetto finanziato grazie ai fondi del Pnrr con un capitolo di spesa apposito che si chiama Ferrovie Storiche e Cammini. Quella delle Ferrovie storiche è una rete che porta ricchezza. È un sistema ferroviario ad AltRa velocità e ad alta panoramicità, complementare a quello che ha cambiato il Paese e che è il sistema dell’Alta velocità”.
“L’infrastruttura ferroviaria della Valle dell’Alcantara – ha spiegato – sembrava ormai persa, bollata come ramo secco secondo un giudizio assolutamente fuori dalla storia, oggi torna come un ramo verde. E si pone al servizio di un turista di qualità, che lascia a casa l’auto, preserva l’Ambiente e riscopre le bellissime architetture della Sicilia, come quella della tratta Alcantara-Randazzo”.
“Credo molto in iniziative come questa – ha sottolineato Elvira Amata – perché sono convinta che oggi si tenda a viaggiare in modo diverso rispetto al passato. Il progetto dei treni storici dà una risposta concreta a quella domanda di turismo lento ed esperienziale che ci viene rivolta soprattutto dai viaggiatori stranieri. Andiamo dunque avanti su questa strada e certamente questa nostra meravigliosa Isola, grazie al Turismo che fa crescere il Pil, potrà generare sviluppo economico e soprattutto occupazione”.
Di “giornata storica per l’Alcantara” ha parlato poi Alessandro Vaccaro, proprietario con i fratelli del Parco botanico e geologico delle Gole.
“Abbiamo visto con i nostri occhi – ha affermato – come i lavori della tratta Taormina-Randazzo, compresi quelli per la nuova fermata delle Gole dell’Alcantara siano già a buon punto. Come oggi abbiamo potuto constatare, questo progetto sta diventando realtà grazie alla Fondazione Fs, alla Politica, alle Istituzioni e alla volontà anche dei privati. E dalle Istituzioni e dalla Fondazione abbiamo ricevuto la promessa che presto i binari della ferrovia storica proseguiranno verso Francavilla di Sicilia e via via fino a Randazzo in modo tale da collegare tutto il bacino turistico di Taormina con l’Alcantara. Una Valle che è piena di attrattive: non soltanto le Gole ma il Castello di Francavilla, il museo Mafra, il borgo di Motta Camastra, fino all’Etna. Il sogno di tutti è quello che la ferrovia torni a essere ciò che era, quando trasportava turisti, lavoratori e studenti. Ecco perché un treno storico come questo potrebbe essere al servizio dei visitatori e della collettività facendo un gran bene al nostro territorio”.
Luigi Cantamessa ha concluso sottolineando come il progetto “strappi all’abbandono un sedime ferroviario fatto di stazioni, di binari, di traversine, che sarebbe andato perduto. A breve, dunque, da qui passerà un treno storico. E alle generazioni che verranno consegniamo una scelta: il treno potrebbe tornare in tutte le sue modalità. Ogni chilometro di ferrovia tagliato è perso, ogni nuovo chilometro è un traguardo raggiunto per turisti e viaggiatori”.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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