Palermo 11 marzo 2024 – “Rompiamo il silenzio. Rompiamo il digiuno”. Venerdì a Palermo verrà condiviso simbolicamente l’ifftar, il pasto serale che interrompe il digiuno durante il mese del Ramadan, che comincia oggi.
L’evento di solidarietà, al quale partecipa la Cgil Palermo, è stato organizzato dalle dottorande e dai dottorandi del dottorato di ricerca dell’Università di Palermo in “Migrazioni, Differenze, Giustizia sociale” (Mi.Di.Gi) e si terrà a partire dalle ore 16.30 presso il complesso monumentale di Sant’Antonino.
“Nella speranza che gli aiuti possano presto raggiungere chi ne ha bisogno, condividiamo simbolicamente l’Iftar, l’interruzione del digiuno durante il mese di Ramadan. Sarà un’occasione di vicinanza e confronto tra tutte le comunità presenti a Palermo“, è l’invito degli organizzatori dell’iniziativa, aperto a tutti.
Dottorandi e dottorande condivideranno cibo e riflessioni in risposta a cosa sta accadendo a Gaza “dopo l’orrore del 7 ottobre, con più di 30 mila persone uccise dalle bombe, dai proiettili, dalle mancate cure, dalla fama e dall’indifferenza”.
“Condivideremo simbolicamente l’iftar e, nell’augurare buon inizio di Ramadan alle comunità di religione islamica, chiediamo anche con fermezza che cessi il genocidio a Gaza e che la pace ritorni in tutti i territori in guerra – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e la segretaria Bijou Nzirirane – Un messaggio che estendiamo con empatia e solidarietà a chi vive situazioni di estremo disagio, dai territori dell’Afghanistan al Sahel, passando per il Corno d’Africa fino alla Siria. Pace e dialogo subito, pace e diritti umani. No alle tantissime guerre dimenticate “.
Il programma prevede alle ore 16.30 poesie e letture di giovani delle scuole “Luigi Capuana”, “Silvio Boccone”, “Nelson Mandela” e Scuola di lingua italiana per stranieri (ItaStra). Al tramonto rottura del digiuno, riflessioni, preghiere. Dalle 18,30 canzoni per la pace e intervento musicale di “PalermoCoroPop”.
I dottorandi e le dottorande, nel loro manifesto, citano i versi “Non siamo numeri” di Refaat Alareer, poeta e intellettuale palestinese, che insegnava Letteratura inglese all’Università islamica, rimasto vittima di un bombardamento israeliano nella Striscia di Gaza, il 6 dicembre, assieme alla sua famiglia: “Con questo spirito, riconoscendo il valore incommensurabile di ogni singola vita umana, vogliamo costruire un ponte simbolico con chi, oppresso, sta vivendo questa tragedia”.
Per aderire all’iniziativa rompiamoildigiunoinsieme@gmail.com
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
Commenta con Facebook