Palermo 11 marzo 2024 – Sos guardie giurate. A chiedere un controllo sulle condizioni in cui operano i servizi di vigilanza sul territorio, soprattutto nei luoghi maggiormente esposti, come i pronto soccorso degli ospedali, è la Filcams Cgil Palermo, che cheide l’intervento di Prefettura e  Questura.

La preoccupazione, già da tempo denunciata dalla Filcams per il continuo verificarsi di episodi di aggressioni, furti e scassi, che richiedono l’intervento immediato delle guardie giurate, è aumentata dopo gli ultimi fatti di cronaca, laddove sono stati riscontrati problemi di insufficienza del personale nei presidi che devono garantire la sicurezza pubblica, ricaduti sull’incolumità fisica stessa degli operatori.  

“Abbiamo contezza di guardie giurate da noi assistite che hanno riportato danni biologici permanenti a seguito delle aggressioni subite durante il loro servizio,  alle quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà e supporto per le quali, tra l’altro, stanno per avere inizio i processi penali a carico dei responsabili dei reati commessi – dichiarano il segretario generale Giuseppe Aiello e il segretario Filcams Manlio Mandalari, con delega alla vigilanza, che esprimono innanzitutto solidarietà agli addetti del comparto  – Per non parlare degli ultimi  ripetuti furti ad opera di malavitosi nei dipartimenti dell’Università di Palermo, che hanno visto coinvolte le guardie armate e gli addetti alla sicurezza non armata in servizio nella cittadella universitaria, che con il loro intervento hanno consentito di potere sventare furti di decine di migliaia di euro”.

La Filcams Cgil Palermo, che tutela le lavoratrici e i lavoratori della vigilanza armata e del portierato non armato, chiede pertanto che vengano predisposti servizi di vigilanza adeguati, con un numero di addetti alla sicurezza superiori rispetto a quanto è stato previsto fino ad ora.  

E’ uno dei temi “caldi” sollevati da Cgil Palermo, Fp Cgil e Flc Cgil, nell’incontro del 29 febbraio con il prefetto Massimo Mariani sulla sicurezza pubblica e sulla preoccupazione per i lavoratori più esposti.

“Si tratta di fatti annunciati proprio per la costanza con cui si verificano e sui quali già in passato proprio la Filcams ha sollecitato gli interventi delle istituzioni. Oltre a richiedere un innalzamento dei livelli di attenzione da parte delle forze dell’ordine, chiediamo parallelamente – aggiungono Aiello e Mandalari – il rispetto pedissequo da parte degli Istituti di vigilanza di quanto previsto dai decreti ministeriali che regolamentano il settore e delle disposizioni sulle regole di ingaggio e supporto logistico e sulla fornitura dei dispositivi di sicurezza personali”.

 “Alle lavoratrici e ai lavoratori va il ringraziamento della Filcams per il quotidiano impegno e dedizione nell’espletamento di un servizio, baluardo di legalità, che li pone faccia a faccia con il costante pericolo dello scontro fisico diretto con la microcriminalità in azione – dichiarano Aiello e Mandalari – E esprimiamo tutto il nostro orgoglio e apprezzamento nei confronti dell’addetto al portierato dell’Università di Palermo che con il suo pronto intervento ha consentito, appena qualche giorno fa, l’arresto del ladro e il recupero della refurtiva, intervenendo con coraggio ancor prima dell’arrivo delle forze dell’ordine”.

La Filcams fa appello alle istituzioni e a tutti i committenti pubblici in ambito sanitario affinché vengano presi provvedimenti.

 “E’ indubbio che negli ultimi mesi si sta assistendo a una recrudescenza dei fenomeni malavitosi sul territorio a danno della collettività, che spesso richiedono il primo immediato intervento degli addetti alla vigilanza privata – concludono Aiello e Mandalari – La risposta non può che essere un maggiore dispiegamento di uomini e mezzi delle forze dell’ordine, che possano rispondere tempestivamente alle richieste di intervento. Chiediamo alle istituzioni che si innalzino i livelli di controllo sul territorio per garantire la prevenzione, ancor più quando la violenza colpisce i lavoratori in servizio, affinché episodi come quelli citati non si trasformino in tragedie, a danno della loro stessa incolumità personale”.

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