Primo disco verde per la bozza di bilancio di previsione 24-26 del Comune di Palermo. Il documento è ancora in una fase embrionale, ma ha già ricevuto l’ok dal Collegio dei Revisori dei Conti. Nella nota redatta il 29 gennaio da Michele Abbate, Sergio Motta e Filippo Picone, i tecnici hanno espresso parere favorevole sulla proposta avanzata dalla Giunta Comunale. Via libera però vincolato all’approvazione dei documenti programmatici ad oggi mancanti e che sono propedeutici all’approvazione del bilancio stesso. Una lista in cui rientrano il piano triennale delle opere pubbliche, la nota di aggiornamento al DUP (all’ordine del giorno per giovedì), il piano triennale dell’acquisto di beni e servizi, il piano delle alienazioni, il piano del fabbisogno del personale e il programma annuale degli incarichi. Tutti atti che il Consiglio Comunale dovrà varare prima di approvare il documento contabile in questione.
I numeri della bozza di bilancio di previsione 24-26
Un bilancio di previsione che vale complessivamente 2,8 miliardi di euro nel 2024, 2,6 miliardi nel 2025 e 2,4 miliardi nel 2026. Ciò con un avanzo di Amministrazione previsto da 776 milioni di euro, al netto di 436 milioni di euro di saldo negativo. Dato sul quale, ricordano i tecnici, “l’ente è in piano di riequilibrio in attesa di approvazione definitiva da parte della Sezione di Controllo per la Regione Siciliana della Corte dei Conti“. Una scure che penderà su Palazzo delle Aquile almeno fino al 2031 e, a causa della quale, bisognerà rispettare i vincoli contabili previsti. Altrimenti “il grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano, ovvero il mancato raggiungimento del riequilibrio finanziario dell’ente al termine del periodo di durata del piano stesso, comportano l’assegnazione al Consiglio dell’ente, da parte del Prefetto, del termine non superiore a venti giorni per la deliberazione del dissesto“.
Tasse e tributi
Un motore che sarà alimentato principalmente dal gettito fiscale dettato da tasse e tributi comunali. A cominciare da quelli derivanti dall’addizionale IRPEF, recentemente rimodulata con apposita delibera in Consiglio Comunale e che prevede entrate per 64,1 milioni di euro nel 2024 e nel 2025, nonchè di 65,9 milioni di euro nel 2026. Il gettito IMU viene invece calcolata in circa 86,5 milioni di euro all’anno nel triennio 24-26. Voce principale dei tributi locali rimane però la TARI, con un gettito previsto da 123,9 milioni di euro e con un fondo crediti di dubbia esigibilità calcolato in 54,4 milioni di euro. Le tariffe previste nel PEF TARI varato dalla Giunta Comunale dovranno ricevere l’ok dal Consiglio Comunale entro il 30 aprile 2024. Un termine che appare tanto lontano quanto vicino, anche alla luce delle richieste di adeguamento provenute dall’azienda Rap e dai suoi sindacati.
La tassa di soggiorno
Saranno invece 6,5 i milioni di euro che entreranno nel 2024 dalla cosiddetta tassa di soggiorno. Cifra che salirà a 6,7 milioni nel 2025 e nel 2026. Fondi che, viene chiarito nel parere del Collegio dei Revisori, saranno destinati “a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”. E’ poi prevista un’entrata di 500.000 euro per tre anni dettata dalla neo-costituita tassa sui diritti portuale. Cifre che andranno interamente a ripianare il disavanzo, così come previsto dal piano di riequilibrio.
Le multe
Un dato interessante riguarda poi le entrate previste dalla sanzioni inflitte per violazioni del codice della strada, ovvero le multe. Secondo quanto messo nero su bianco nel prospetto citato nel bilancio di previsione 24-26, è previsto un gettito di 96 milioni di euro nel 2024, nonchè di 128,5 milioni di euro nel 2025 e nel 2026. Rimane poi superiore al 36% la percentuale di copertura dei cosiddetti servizi a domanda individuale (accesso agli impianti sportivi, mense, ecc.), così come previsto dal piano di riequilibrio.
Il nodo Partecipate
Nodo centrale del bilancio di previsione e, per estensione, del piano di riequilibrio rimane il nodo delle società Partecipate del Comune di Palermo. Le falangi operative di Palazzo delle Aquile valgono un valore azionario superiore ai 190 milioni di euro. La parola d’ordine in tal senso è evitare sprechi. Proprio per questo, i tecnici ricordano che “il responsabile del Servizio Finanziario nel rilasciare il proprio parere di competenza sulla regolarità tecnica, nell’esprimere parere favorevole ha attestato il bilancio di previsione tecnico 2024/2026, pertanto, è in equilibrio di parte corrente e capitale nel triennio alla condizione che le partecipate non producano, nel detto termine, perdite di esercizio“.
Elemento sul quale nel piano di riequilibrio, così come rimodulato dal Comune di Palermo lo scorso anno, sono previste una serie di azioni. Fra queste il contenimento dei costi operativi (azione 9); eliminazione dei cosiddetti “disallineamenti” (crediti non riconosciuti da una delle parti ma che l’altra ritiene dovuti – azione 12); attività di monitoraggio dei conti (azione 13); rimodulazione dei contratti di servizio con le società Partecipate senza aumenti dei corrispettivi previsti a partire dal 30/12/2020 (azione 14); obbligo per le società Partecipate di predisporre il piano di acquisto di beni e servizi (azione 15); riduzione della spesa degli incarichi esterni (azione 16); riduzione di specifiche tipologie di spesa, come mostre pubbliche, convegni, pubblicità, ecc. (azione 17).
Investimenti con fondi del PNRR
L’analisi del Collegio dei Revisori tocca pure la parte relativa agli investimenti con fondi del PNRR. I tecnici, ricordando che al momento nel DUP non c’è una sezione specifica dedicata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, passano in rassegna tutta la quota parte di risorse allocata per il triennio 24-26. Una cifra che vale circa 40 milioni di euro nel periodo in questione e che prevede interventi su scuole, impianti sportivi (come ad esempio le opere sulla piscina coperta e quella scoperta di viale del Fante), lo svincolo di Brancaccio lato monte, investimenti sul sociale dedicati ad anziani e al sostegno delle capacità genitoriali in famiglie in difficoltà, asili nido, piste ciclabili ed infine sui parcheggi d’interscambio del sistema tram di Palermo – fase II.
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