Palermo 4 dicembre 2023 – Da più di un anno la Progetto Contract srl paga in ritardo le retribuzioni ai suoi lavoratori. Nel settembre scorso la Fillea Cgil Palermo aveva denunciato il sistematico mancato pagamento delle spettanze e annunciato di voler intraprendere iniziative legali. Adesso, dopo mesi di attese e promesse, si è passato alle vie di fatto, con un’iniziativa legale, per recuperare le somme.
Sono partite oggi le prime richieste al Tribunale per le ingiunzioni di pagamento da parte di una decina di operai della Progetto Contract srl, che deve ai suoi dipendenti alcune mensilità, il trattamento di fine rapporto, oltre ad alcuni mesi di accantonamento in cassa edile.
“È ormai da un anno che nel settore edile attraversiamo un’intensa fase vertenziale, successiva all’esplosione della bolla dei cosiddetti superbonus – dichiara Pietro Ceraulo, segretario generale della Fillea Cgil di Palermo – Abbiamo affermato a più riprese che, pur dopo un importante rilancio del settore, si è determinato un momento di difficoltà delle imprese che sta ricadendo tutto sulle spalle dei lavoratori, come spesso accade nelle dinamiche sociali vissute tra chi ha maggior potere e chi ne ha di meno. In tale contesto si inscrive perfettamente la vicenda della Progetto Contract srl, che vede decine di famiglie ancora in attesa delle proprie spettanze, maturate con duro lavoro”.
La Fillea ha rigettato la proposta di dilazione dei pagamenti avanzata dall’impresa. “Abbiamo ricevuto da parte della società e del suo amministratore unico, Giuseppe Todaro una proposta di dilazione dei pagamenti che i lavoratori hanno ritenuto giustamente irricevibile, poiché avrebbe permesso un recupero delle somme solo a luglio 2024, nella migliore delle ipotesi”, dichiarano Andrea Manerchia e Fabio Pace della Fillea Cgil Palermo.
Gli operai sono rimasti “scoraggiati e sfiduciati” dal mancato rispetto delle promesse, per mesi. “Non è in alcun modo accettabile – aggiungono Manerchia e Pace – che chi lavora tutti i giorni con fatica debba pensare al proprio salario non come a un diritto sacrosanto ma come una spesa differibile soprattutto da parte di chi, peraltro, ricopre anche incarichi di rilievo pubblico in questa città”.
Da qui la decisione del sindacato degli edili e dei lavoratori di procedere con i legali della Fillea per richiedere al Tribunale l’emissione di decreti ingiuntivi “per poter finalmente veder rispettato il proprio diritto a una retribuzione certa, equa e dignitosa”.
A settembre la Fillea aveva chiesto un incontro presso l’Ispettorato del Lavoro, al quale l’impresa non si era presentata. “Può essere fisiologico un momento di crisi aziendale, tuttavia siamo stanchi di vedere considerate le retribuzioni dei lavoratori come una spesa ampiamente differibile nel bilancio di un’azienda – dichiara Pietro Ceraulo, segretario generale della Fillea Cgil Palermo – La nostra battaglia in difesa di un lavoro equo, dignitoso e ben retribuito non si ferma e oggi sono molteplici le vertenze avviate contro chi crede di poter accollare il rischio di impresa sulle spalle dei lavoratori”.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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