Il Pd di Siracusa ha scelto il candidato su cui puntare per le elezioni del Libero Consorzio: sarà Michelangelo Giansiracusa, il sindaco di Ferla e Capo di Gabinetto del Comune di Siracusa, l’uomo su cui sta scommettendo un pezzo del Centrodestra, Mpa e Dc, ma in questo carro, oltre ad Azione, partito di Giansiracusa e del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, c’è anche Carlo Auteri, deputato regionale del gruppo misto.
Le ragioni del Pd
Una scelta, quella del Partito democratico, emersa in un elaboratissimo comunicato firmato dal segretario provinciale, Piergiorgio Gerratana, che, dice di “sposare” Giansiracusa in virtù della sua appartenenza ad Azione.
“Il nostro campo, che è il centrosinistra, deve comprendere – spiega il segretario provinciale del Pd – convintamente anche le altre forze politiche del campo progressista, Azione, Italia viva, +Europa, il centro moderato e democratico, i movimenti civici, e chiunque intende spendersi per salvare la provincia dal degrado economico che rischia di affrontare. Il Partito Democratico, quindi, apprezzando la figura e le caratteristiche di uno storico uomo del centrosinistra come Michelangelo Giansiracusa si impegna insieme ai suoi alleati ad elaborare una piattaforma politico programmatica inclusiva per il rilancio dell’intera provincia di Siracusa”.
Centrodestra diviso
Ma se un pezzo di Centrodestra è con Giansiracusa, un altro è con il sindaco di Francofonte, Daniele Lentini, esponente di Noi Moderati, che gode del sostegno di Forza Italia, anche se è iniziato il pressing sul parlamentare regionale, Riccardo Gennuso per convergere sul sindaco di Ferla. Fratelli d’Italia resta ancora alla finestra, non avendo preso ancora una decisione.
Il Pd e l’isolamento di FdI
La mossa del Pd ha anche un aspetto tattico: rendere ancora più netta la frattura nel Centrodestra e soprattutto isolare il più possibile Fratelli d’Italia in modo che resti con il cerino in mano e tagliarla fuori dai giochi nella partita sulla ex Provincia.
“E’ giunto il momento della responsabilità e il PD è pronto – dice il segretario provinciale del Pd di Siracusa, Piergiorgio Gerratana – a raccogliere la sfida di governo. La destra sta offrendo il peggio di sé: una guerra fratricida, tra esponenti assetati di potere che stanno utilizzando l’occasione dimenticando le esigenze dei comuni e del territorio concentrandosi esclusivamente in una disputa dal carattere tribale totalmente incompatibile con chi si riconosce nei nostri valori, nel buon governo e nella difesa delle nostre comunità”.
La mano tesa del Pd al sindaco
L’altro aspetto di questa scelta è la mano tesa del Pd al sindaco di Siracusa, Francesco Italia, primo sponsor di Giansiracusa. Dal 2020, i rapporti tra il primo cittadino ed il Partito democratico, o meglio una parte consistente di esso, sono tesi. Alle amministrative del 2023, i dem puntarono su Renata Giunta, attuale presidente dell’assemblea provinciale del Pd che si fermò al primo turno ma al ballottaggio tra Italia e Ferdinando Messina, esponente del Centrodestra, dai dem circolarono indicazioni agli elettori per far votare l’avversario del sindaco. La decisione di convergere su Giansiracusa, a questo punto, potrebbe segnare un cambio di direzione anche in Consiglio comunale dove il Pd è all’opposizione dell’amministrazione Italia. E dentro la giunta, c’è il Mpa.
Il sindaco Italia, “
“Accolgo favorevolmente il contributo offerto dal Partito Democratico in vista delle prossime elezioni di secondo livello per il Libero Consorzio dei Comuni di Siracusa”. Lo afferma il sindaco di Siracusa e componente della segreteria nazionale di Azione, Francesco Italia dopo l’annuncio del Pd del sostegno a Giansiracusa.
“La sfida che abbiamo davanti va ben oltre gli steccati ideologici. Si tratta di ricostruire un ente svuotato di ruolo, senza governance da anni, e di raccogliere le macerie di un territorio frammentato, spesso dimenticato, in cui i Comuni hanno dovuto a volte sopperire da soli a vuoti istituzionali drammatici” dice Italia che lancia un appello a tutti i sindaci.
“Rivolgo un appello ai Sindaci e agli amministratori locali perché raccolgano la sfida: non si tratta di scegliere uno schieramento, ma di costruire insieme una “Casa dei Comuni” che sia veramente autonoma, autorevole, concreta.
Un luogo capace di rappresentare tutte le voci, non di replicare vecchie logiche” chiosa Italia.
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