Un inseguimento fatale tra le vie di Andria: Emanuele Mansi, 37 anni, muore dopo 9 giorni di coma. Una caduta dal monopattino durante la fuga dalla polizia locale riaccende il dibattito su sicurezza e controlli.
Ad Andria Emanuele Mansi, un uomo di 37 anni originario di Trani, ha perso la vita dopo un inseguimento per le strade della città. A bordo del suo monopattino elettrico, non si è fermato a un posto di blocco della polizia locale, dando il via a una corsa disperata culminata in un incidente mortale. Dopo 9 giorni di coma all’ospedale Bonomo, Mansi è deceduto.
Un inseguimento tra le vie del centro
Tutto è iniziato nel tardo pomeriggio del 13 marzo, in via Podgora, una strada a ridosso del centro cittadino di Andria. Emanuele Mansi, noto per piccoli precedenti penali, viaggiava a bordo di un monopattino elettrico quando gli agenti della polizia locale gli hanno intimato l’alt. Le ragioni del controllo non sono state rese pubbliche, ma quel che è certo è che Mansi ha scelto di non fermarsi. Secondo quanto ricostruito, ha accelerato per sfuggire agli agenti, dando il via a un inseguimento che si è svolto tra le strette vie della città.
Due agenti in sella allo scooter si sono messi sulle sue tracce: uno lo seguiva a distanza ravvicinata, l’altro più indietro, nel tentativo di coordinare l’intervento. La fuga, però, è durata poco. In un momento di concitazione, Mansi ha perso il controllo del monopattino, finendo per urtare violentemente alcune auto parcheggiate lungo la strada. L’impatto è stato devastante: cadendo, ha battuto la testa sull’asfalto, riportando un trauma cranico che si sarebbe rivelato fatale.
Il soccorso e la lotta per la vita
Sul posto è intervenuto tempestivamente il 118. Gli operatori sanitari hanno trovato Mansi privo di sensi, con evidenti segni di un grave trauma. Trasportato d’urgenza all’ospedale Bonomo di Andria, i medici hanno diagnosticato un trauma cranico severo e lo hanno ricoverato in terapia intensiva. Per 9 giorni, l’uomo è rimasto in coma, attaccato alle macchine, mentre i familiari speravano in un miracolo. Ma il 22 marzo, poco dopo le 9:30 del mattino, i medici hanno dichiarato il decesso.
La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. La Procura di Trani potrebbe disporre un’autopsia o una perizia esterna per chiarire le dinamiche dell’incidente e accertare eventuali responsabilità.
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