‘Valuteremo eventuali azioni da intraprendere alla luce degli esiti dell’ispezione condotta all’Asp di Trapani’. E’ prudente ma lascia intendere provvedimenti in arrivo il Ministro della Salute Orazio Schillaci nel commentare a caldo l’ispezione in Sicilia. Riceverà solo nelle prossime ore la relazione degli ispettori appena tornati a Roma dopo due giorni ma le sue prime parole lasciano capire che qualcosa succederà.
Il ministro indispettito
Il titolare del dicastero della sanità è rimasto spiazzato dalle notizie che gli erano giunte per rispondere ad una interrogazione parlamentare. Notizie che lo hanno indotto in una risposta tranquillizzante quando la situazione non lo era affatto. Una cosa che non è andata già al Ministro.
Gli ispettori
Per parte loro gli ispettori dopo aver ascoltato il manager Croce, il neo direttore sanitario Danilo Greco, il primario facente funzioni dell’Anatomia patologica di Trapani, Laura Miceli e Teresa Barone, inviata dall’assessorato regionale alla Salute per coordinare il piano per la definizione dei referti arretrati, distribuendo il lavoro in altre Asp siciliane hanno acquisito documenti e turni di servizio e hanno richiesto anche copia della relazione degli ispettori della Regione che la scorsa settimana hanno presentato ben sette contestazioni.
I dati finale del “disastro istologico”
E adesso vengono resi noti anche i dati ufficiali. Sono 206 su oltre 3.308 i campioni istologici risultati “positivi” a patologie tumorali al termine dell’attività di refertazione compiuta dalle aziende del Servizio sanitario regionale coinvolte per azzerare i ritardi accumulati dall’Asp di Trapani. Il dato ufficiale emerge dal report finale della task force messa in campo dalla Regione, su input del presidente Renato Schifani, a partire dal 4 marzo.
In particolare, i soggetti “positivi” sono 46 per il 2024 e 160 per il 2025. I campioni prelevati a gennaio e febbraio di quest’anno sono 1.908 e sono stati analizzati nel rispetto del target temporale dei 20 giorni lavorativi nel 98% dei casi, grazie alla rete istituita dall’assessorato della Salute per superare la grave situazione e scongiurare l’insorgere di ulteriori ritardi.
Riprende la pressione su Croce
Alla luce di tutto ciò riprendono vigore le pressioni sul manager Ferdinando Croce invitato a dimettersi già su indicazione del Presidente della Regione, anche se mai per le vie ufficiali. Lui, Croce, ex capo di gabinetto vicario dell’assessore alla salute Ruggero Razza, ha tenuto duro sperando che gli ispettori ministeriali ribaltassero la situazione ma i quattro funzionari nazionali, due ministeriali, uno dell’Agenas e una sottufficiale dei Carabinieri del Nas sembrano aver preso tutt’altra direzione
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