La sostituzione era nell’aria da tempo ma tante volte è stata annunciata e poi non se ne è fatto niente. A domanda diretta di qualche settimana fa durante la trasmissione Talk Sicilia lo stesso sindaco Roberto Lagalla aveva detto di non saperne nulla, anzi di non aver ricevuto alcuna richiesta ufficiale da parte di Forza Italia per la sostituzione di un assessore, in particolare di Rosi Pennino. Ma in quella sede era andato oltre dicendo chiaramente “se un partito vuole sostituire un proprio assessore non posso che comportarmi di conseguenza”.

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La lettera ufficiale di Forza Italia

Adesso quella richiesta ufficiale è arrivata: Forza Italia ha messo nero su bianco l’intenzione di sostituire Rosi Pennino, arrivata come indicazione di Miccichè, rimasta in quota Edy Tamajo dopo i problemi fra Miccichè e Schifani ma adesso pronta a passare la mano. La lettera ufficiale sarebbe firmata dal coordinatore Marcello caruso e darebbe indicazioni precise. Dallo staff dell’assessore Edy Tamajo filtra un laconico “decide il partito e sta bene così”.

Già domani il decreto

Nessun commento dall’assessore Rosi Pennino che in queste ore non è rintracciabile ma la voce è più che insistente e parla già di un decreto di nomina in fase di predisposizione e che potrebbe arrivare alla firma del sindaco già nella giornata di domani.

Le tensioni evitate

Per evitare le tensioni interne al partito, però, la scelta sarebbe ricaduta su un assessore tecnico. Si tratta di Mimma Calabrò attuale segretario generale regionale del Sicet Cisl Sicilia, per anni segretario della Fisascat e protagonista della lunga battaglia per la contrattualizzazione degli ex Pip che in questi giorni è giunta a conclusione con contratti per tutti entro il primo maggio.

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Calabrò è una scelta sulla quale non dovrebbero esserci veti di alcun tipo. I rapporti della maggioranza a Palermo, in Sicilia e nel Paese con la Cisl sono buoni. Viene considerato l’unico sindaco che collabora alle soluzione invece di scendere al muro contro muro.

Le scelte sembrano fatte ma fino a quando non ci sarà la firma ufficiale sull’atto in politica tutto può sempre cambiare