“Ogni anno è sempre peggio. Quella che un tempo era una tradizione, con le “vampe” accese in onore di San Giuseppe, si è trasformata in un pretesto per una guerra sociale. Un’occasione per sfogare rabbia e frustrazione contro chi indossa una divisa, contro quei servitori dello Stato che, inermi e incolpevoli, si ritrovano a fronteggiare una violenza immotivata. Il bilancio della scorsa notte è drammatico: agenti feriti, autovetture danneggiate e situazioni di estremo pericolo, affrontate con grande professionalità dai colleghi in servizio”.

Lo dice Danilo Geraci segretario provinciale del sindacato di polizia Sap.

“Ma possiamo davvero continuare a pensare che la repressione sia l’unica soluzione? Possiamo credere che bastino manganelli e scudi per insegnare il valore delle regole? – aggiunge il segretario provinciale – No, la risposta è un’altra. Serve un percorso lungo e difficile, che parta dalle scuole, dall’educazione, dal rispetto. Perché le regole, per quanto difficili da accettare, sono necessarie per rendere la società più civile. E perché le tradizioni sono belle fino a quando non diventano il pretesto per trasformare le strade in campi di battaglia o, ancor peggio, per sfogare la propria rabbia contro chi serve lo Stato con dedizione e sacrificio.

Occorre un impegno concreto da parte delle istituzioni per avviare percorsi educativi mirati, che aiutino le nuove generazioni a comprendere il valore della legalità e del rispetto reciproco. Le famiglie, le scuole e le associazioni devono collaborare per trasmettere quei principi fondamentali che sono il pilastro di una società civile. Non possiamo lasciare soli gli uomini e le donne in divisa, esposti alla furia di chi sceglie la violenza come unica forma di espressione. La sicurezza e il rispetto delle regole sono responsabilità di tutti, non solo di chi ha il compito di farle rispettare”.

Il SAP continuerà a battersi affinché venga riconosciuto il ruolo essenziale delle forze dell’ordine e affinché si mettano in atto strategie a lungo termine per prevenire episodi come quelli accaduti.

Chiediamo alle autorità di intervenire non solo con misure repressive, ma con un piano di prevenzione che parta dalle radici del problema. Solo così potremo garantire un futuro migliore per Palermo e per le prossime generazioni.

Il SAP esprime piena solidarietà a tutti i colleghi coinvolti e lancia un appello affinché si torni a riconoscere il giusto valore delle regole e il ruolo fondamentale di chi le fa rispettare.