La Repubblica Democratica del Congo (RDC) orientale è teatro di una drammatica escalation di violenze. L’ingresso delle milizie dell’M23 a Goma, capoluogo della regione del Nord Kivu, ha segnato un nuovo capitolo nella lunga crisi che affligge il Paese.
La situazione umanitaria si è aggravata, con oltre 500.000 sfollati e violenze che colpiscono soprattutto donne e bambini. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), famiglie intere fuggono dalla città, mentre gli ospedali locali segnalano decine di morti e centinaia di feriti.
Il ruolo dei ribelli dell’M23 e del Ruanda
I combattenti dell’M23, appoggiati da soldati ruandesi, hanno preso il controllo di Goma e del suo aeroporto dopo settimane di avanzata. Secondo fonti di sicurezza locali, l’occupazione della città da parte dell’M23 ha seguito il fallimento di una mediazione tra la RDC e il Ruanda, guidata dall’Angola a dicembre. Il gruppo ribelle, sostenuto dalla minoranza etnica tutsi, lotta per il controllo delle risorse naturali della regione, intensificando un conflitto che dura da oltre 30 anni.
Una crisi umanitaria senza precedenti
La situazione a Goma è critica. Saccheggi di proprietà private, attacchi a magazzini umanitari e violenze di genere sono all’ordine del giorno. Jens Laerke, portavoce dell’Ufficio per gli Affari umanitari delle Nazioni Unite, ha denunciato stupri e saccheggi, mentre le strutture sanitarie, già al collasso, non riescono a fornire cure adeguate. Le Nazioni Unite stanno concentrando i loro sforzi sulla protezione dei civili, ma l’accesso umanitario rimane estremamente limitato.
Le proteste a Kinshasa: assalti alle ambasciate
La crisi nell’est del Paese ha innescato violente manifestazioni nella capitale Kinshasa, dove le ambasciate di Stati Uniti, Francia, Belgio, Kenya, Uganda e Ruanda sono state assaltate da manifestanti furiosi. Alcune sedi diplomatiche sono state saccheggiate e date alle fiamme, creando momenti di alta tensione. Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, ha dichiarato che l’ambasciata italiana è impegnata a garantire la sicurezza dei connazionali, molti dei quali sono stati trasferiti in Ruanda.
L’appello dell’Unione Africana e delle Nazioni Unite
L’Unione Africana ha sollecitato l’M23 a deporre le armi e a rispettare la sovranità della RDC. Bankole Adeoye, commissario agli Affari politici, pace e sicurezza dell’UA, ha condannato le violenze e chiesto una soluzione pacifica al conflitto. Allo stesso modo, le Nazioni Unite hanno convocato una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza per discutere la crisi in corso.
L’impegno dell’Unione Europea
La Commissione Europea ha annunciato un finanziamento iniziale di 60 milioni di euro per sostenere le popolazioni sfollate e colpite dal conflitto. Questo contributo si concentrerà sull’assistenza umanitaria e sul potenziamento delle strutture sanitarie.
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