CGIL-FP CISL-FPS COBAS/CODIR S.A.Di.R.S. SIAD/CSA UGL UIL-FPL -DI.R.SI. hanno lanciato un appello al Presidente della Regione, all’Assessore delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica e al Dirigente Generale del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Personale contro la proposta di coprire i vuoti in organico con personale proveniente da altre pubbliche Amministrazioni.
La lettera dei Sindacati
Le Scriventi organizzazioni sindacali hanno disapprovato con fermezza la recente proposta di stabilizzare in Regione personale proveniente da altre pubbliche Amministrazioni per colmare le attuali carenze di organico di personale.
Nello specifico, tale iniziativa ci lasciava fortemente e profondamente turbati e sorpresi per le modalità e gli intenti con cui si intendeva risolvere problemi gravi e storici che, ad avviso di chi scrive, richiedono soluzioni caratterizzate dalla massima trasparenza, specie nella considerazione che questa azione oltre a prevedere una rimodulazione delle procedure di reclutamento del personale avrebbe intaccato le facoltà assunzionali della Regione.
Ciò posto, nel ribadire ancora una volta che riteniamo prioritario potenziare e valorizzare le attuali risorse umane di ruolo in Regione per poi mettere a concorso pubblico i restanti posti disponibili, non comprendiamo come sia possibile, nonostante la forte contrarietà manifestata nei giorni scorsi dalla S.V. sul tema, la modifica di cui all’emendamento proposta ieri in I Commissione Affari Istituzionali rispetto al disegno di legge governativo di riordino della dirigenza regionale.
Nello specifico, sembrerebbe che sia stata prevista l’istituzione della dirigenza sanitaria regionale dell’Assessorato della Salute e la contestuale collocazione automatica in tale ruolo, con evidente ulteriore aggravio di costi a carico del bilancio regionale, degli attuali dirigenti in servizio presso il predetto Assessorato appartenenti ai profili sanitari.
Ritenendo, pertanto, totalmente inopportuna tale proposta, si confida in un ulteriore autorevole intervento da parte della S.V. al fine anche di scongiurare una inevitabile mobilitazione generale delle scriventi che si vedrebbero, inoltre, costrette a denunciare l’ennesima iniziativa, di “parentopoli”, in tutte le sedi informandone, attraverso la stampa, anche i cittadini siciliani.
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