Si allontana dall’ospedale dopo aver litigato con la madre. Protagonista una ragazzina ricoverata all’ospedale dei Bambini. Tutto succede quando la giovane scende nell’atrio con la madre per prendere un gelato ma poi, in seguito alla lite, si allontana e in piena notte viene violentata da un ragazzo più grande in un angolo buio di una piazza del quartiere Borgo Nuovo a Palermo. Adesso la polizia di Stato sta cercando i violentatori che hanno abusato della ragazzina che aveva bevuto e parecchio.
Un sabato notte da incubo
E’ stato un sabato notte da incubo quello raccontato dalla ragazzina. Una giovanissima di appena di 13 anni, originaria di un comune della costa sud palermitana. La ragazza domenica mattina ha denunciato lo stupro ai medici del reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Di Cristina che l’hanno in cura da qualche giorno. Ai dottori racconta quanto è successo la sera prima, da quando è sfuggita al controllo della madre fino a che è rientrata a notte fonda in ospedale.
Con l’aiuto di una psicologa rivive la notte di alcol, droga e violenze e dell’equipe multidisciplinare, un medico legale, un chirurgo e un ginecologo, prevista dal protocollo contro abusi e maltrattamenti dei soggetti deboli. La ragazzina è da giorni ricoverata nel reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Di Cristina per curare un’iniziale forma di dipendenza da alcol e stupefacenti. E’ una ragazza irrequieta e difficilmente controllabile.
Vive con la madre di cui porta il cognome e non ha mai conosciuto il padre. Per alcuni periodi ha anche vissuto in una casa famiglia. Ora è affidata alla mamma che alcuni giorni fa decide di rivolgersi al reparto dell’ospedale dei bambini.
La neuropsichiatria infantile è diventato un punto di riferimento per le famiglie in difficoltà che hanno figli con comportamenti “ border- line”. Sabato pomeriggio la mamma è in reparto con la 13enne. Entrambe decidono di uscire a prendere un gelato. I medici sapendo che con lei c’è il genitore, non si preoccupano più di tanto e la lasciano uscire. Non ha limitazioni, non è sottoposta ad alcun provvedimento. Sta solo curandosi un inizio di dipendenza. La situazione si complica quando madre e figlia litigano e la ragazzina si allontana. La madre rientra in ospedale, avvisa i medici che immediatamente danno l’allarme ai carabinieri.
Le ricerche
Cominciano le ricerche della ragazzina. Anche perché la 13enne non se n’è andata da sola, l’ha raggiunta un’amica più grande che le ha portato i vestiti per la serata. Per tutta la sera non risponde al telefono. Ricompare in ospedale alle 2 di notte. All’entrata del reparto trova la madre. La ragazzina non si regge in piedi, è completamente ubriaca e ha assunto stupefacenti. Quasi incosciente si corica. Sembra una delle tante serate a base di eccessi.
Domenica mattina invece è la ragazza che appena sveglia chiede di parlare con i medici. Disperata e in lacrime racconta di essere stata stuprata da un ragazzo dopo essersi appartata. Ai medici ribadisce che voleva solo qualche bacio, assicura di aver detto “ no” più volte, di essere stata presa con la forza. Gli esami e le visite mediche a cui è stata sottoposta confermerebbero il racconto della giovane. Ci sarebbero segni evidenti di violenza. L’ospedale ha avvisato subito sia la procura per i minorenni che quella ordinaria, anche perché non è chiaro se l’aggressore sia maggiorenne. Immediato è scattato il codice rosso.
L’avvio delle indagini
I poliziotti stanno procedendo con le indagini: il telefono della ragazza è stato analizzato. Si cerca l’amica con cui ha raggiunto il gruppo a Borgo Nuovo e si stanno identificando i ragazzi. Sulle indagini entrambe le procure mantengono il più stretto riserbo.
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