Si insedierà con tutta probabilità martedì prossimo il nuovo assessore regionale alla salute Daniela Faraoni indicata da subito come successore di Giovanna Volo dimessasi la scorsa settimana. Ancora, però, il decreto di nomina non è stato fatto. O meglio è scritto (da definire) ma non firmato ne registrato.

I dubbi sull’inconferibilità

Sulla conferibilità dell’incarico alla ormai ex manager dell’asp 6 di Palermo sono stati sollevati dai 5 stelle: “Il Dlg 39/2013 – dicono i pentastellati – sembra molto chiaro e nei prossimi giorni faremo i nostri approfondimenti, pronti a segnalare eventuali anomalie alla magistratura amministrativa che su episodi del genere ha sempre acceso i riflettori. Il decreto sbarra la strada a nomine per “coloro che nell’anno precedente, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall’amministrazione o dall’Ente pubblico che conferisce l’incarico…”. A questi non possono essere conferiti gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali, gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale…’.”

Di fatto in base a questa interpretazione di legge la nomina non poteva essere fatta. Occorreva che prima la Faraoni si fosse dimessa dall’incarico di manager da almeno un anno. La posizione della assessora in pectore, però, non è esattamente uguale a quella descritta nelle disposizioni normative.

Un presupposto errato ma una dubbio

Le valutazioni pentastellate non sono prive di fondamento ma si basano su due presupposti: che la Faraoni fosse già stata nominata venerdì (o in fase di nomina) e che la condizione in cui nricade sia quella indicata dalle norme sull’incoferibilità

Il primo presupposto è risultato errato. La nomina non è stata fatta quando annunciata. Al contrario c’è ancora l’assessore Giovanna Volo, dimissionaria, sulla poltrona di Piazza Ottavio Ziino per l’ordinaria amministrazione.

Daniela Faraoni ha, invece, presentato le proprie dimissioni venerdì scorso dopo aver incontrato il governatore Renato Schifani affidando l’Asp 6 al direttore sanitario Antonio Levita in attesa dell’arrivo di un sostituto (il ritorno di Salvatore Iacolino è la voce più insistente).

Dopo la formalizzazione delle dimissioni Palazzo d’Orleans si è preso tutto il tempo necessario per le verifiche e domani, lunedì 20 gennaio, procederà con la nomina

Il dubbio

Il dubbio che resta è sui tempi. Le dimissioni, secondo il decreto legislativo, dovrebbero risalire almeno ad un anno fa. Ma secondo l’interpretazione di legge degli esperti di Piazza indipendenza il caso descritto dal decreto legislativo non è quello della Faraoni e l’incarico (tecnico ma politico) è conferibile.

La fretta per l’insediamento

Una volta registrato il decreto di nomina e notificato a tutte le parti interessate si punta ad un insediamento rapido, martedì mattina, per avviare subito tutto ciò che c’è da fare 8ed è tanto) per la sanità siciliana.

Da scegliere c’è il dirigente generale perché l’addio di Iacolino (diretto all’Asp 6) è cosa probabile anche perché la nuova assessora vorrà, in quel posto strategico, qualcuno con cui ritenga di poter lavorare bene. Nell’altro dipartimento, il Dasoe, intanto si è insediato Gigi Scalzo come dirigente generale al posto del pensionato (da fine anno) Salvatore Requirez

La prossima sarà una settimana di passaggi tecnici ma anche dis celte politiche

 

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