Tra alloggi non assegnati e attese infinite, le famiglie chiedono un reset e la convocazione di un tavolo tecnico. Se da un lato alcuni nuclei hanno ricevuto un appartamento temporaneo, altri rimangono fermi con le quattro frecce, chi addirittura dal 2010. “Ciò che è stato dichiarato dall’assessore Ferrandelli (assessore all’Emergenza abitativa e politiche sociali per la Casa) non è esatto. Non è vero che per i casi di estrema emergenza, la graduatoria non può andare in deroga – ha chiarito Toni Pellicane, responsabile Politiche abitative della segreteria di Sinistra Italiana Palermo – ci sono dei precedenti che dimostrano l’esatto contrario e perché, inoltre, lo prevede il regolamento. Il nostro auspicio è che l’assessore e il suo staff riprendano un percorso basato sul dialogo. Un’ipotesi potrebbe prevedere il riunire le parti sociali, politiche e amministrative”.
Il punto della questione
I dati dell’emergenza abitativa risultano preoccupanti. Si parla di più di 2.200 famiglie che attendono un alloggio e chi ha subìto o subirà in seguito uno sfratto esecutivo. Il punto della questione è stato spiegato, ai microfoni di BlogSicilia, direttamente dal responsabile delle Politiche abitative: “La stragrande maggioranza delle famiglie che nel 2023 erano in graduatoria, parliamo di oltre 2.200 nuclei familiari, sono state escluse perché – sostiene – non avendo né partecipato all’aggiornamento della propria posizione, né fatto una nuova richiesta, sono state di fatto lasciate fuori. Oggi abbiamo una graduatoria che conta 373 nuclei familiari. Ma dopo l’assegnazione di 50 alloggi, cosa della quale siamo senz’altro felici, sembra che gli alloggi disponibili si siano esauriti. A tutte le famiglie (della nuova graduatoria) che si rivolgono all’ufficio competente, viene, infatti, comunicata dagli uffici la mancanza di alloggi disponibili”.
Pellicane, “La graduatoria è escludente e lo dimostrano i fatti”
Un altro punto cruciale sollevato da Toni Pellicane è l’esclusività della graduatoria attuale. Diverse circoscrizioni, racconta, non erano a conoscenza di un avviso pubblicato sull’Albo pretorio online del Comune rimasto online per 14 giorni. Tale avviso era fondamentale per coloro che dovevano aggiornale le loro istanze: “Diversi assistenti sociali non sapevano nemmeno che c’era questo percorso obbligatorio per chi doveva aggiornare la propria pratica o chi doveva fare una nuova istanza. Questo già dimostra che è un percorso escludente”, ha concluso Pellicane.
A tal proposito, è emerso il caso di una signora che era iscritta alla graduatoria dal 2010 e aveva accumulato 14 punti grazie all'”anzianità” di iscrizione. Nonostante ciò, racconta Pellicane, nessuno le aveva comunicato l’obbligo di aggiornare la sua situazione. Attualmente quindi, si trova cancellata dalla graduatoria e ora teme di dover presentare una nuova istanza perdendo così il punteggio di anzianità.
“Sono stati assegnati 60 alloggi, ma con quale criterio?”
Un altro punto poco chiaro, secondo il responsabile delle politiche abitative, risulta essere quello relativo alle recenti assegnazioni di circa 60 alloggi: “Viene comunicato che sono stati assegnati circa 60 alloggi, ma su quali basi? Si fa riferimento ad una graduatoria che, tra l’altro, rischiava di essere cancellata da loro stessi. L’assessore Ferrandelli ha iniziato a ricoprire questa carica tra marzo e aprile 2024, il che implica che nell’arco di 7 mesi siano state portate avanti queste assegnazioni, nonostante, attualmente, si stia lavorando per creare una graduatoria, definita da lui stesso come la fotografia reale del bisogno – aggiunge – la questione sorge spontanea, perché assegnare 60 alloggi utilizzando la vecchia graduatoria?”
Rimane in piedi quindi, la proposta di creare un momento di confronto tra le parti affinché si possano affrontare le problematiche in modo efficace e inclusivo.
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