E’ un grido di dolore, una richiesta di aiuto quella di oltre 2.200 famiglie palermitane. tante sono quelle senza un tetto sulla testa. Una emergenza vera e propria che assume sempre più i contorti di un dramma sociale. I numeri mettono insieme chi è in graduatoria e attende una assegnazione con chi è a rischio sfratto imminente, perlopiù in modo in colpevole. I circa 2.200 nuclei familiari attendono dal 2023 l’assegnazione di un nuovo alloggio.

A raccontare a BlogSicilia la situazione di emergenza con dati e numeri è  Tony Pellicane, responsabile politiche abitative della segreteria di Sinistra Italiana Palermo. Pellicane, a prescindere dal ruolo, segue da anni le condizioni abitative dei palermitani e non solo quelle.

La graduatoria

A monte c’è un problema di natura burocratica che ha investito molte famiglie che hanno difficoltà a seguire gli aggiornamenti normativi del settore:”La stragrande maggioranza delle famiglie che nel 2023 erano in graduatoria, parliamo di oltre 2.200 nuclei familiari, sono state escluse perché – sostiene Pellicane – non avendo né partecipato all’aggiornamento della propria posizione, né fatto una nuova richiesta, sono state di fatto lasciate fuori. Oggi abbiamo una graduatoria che conta 373 nuclei familiari. Ma dopo l’assegnazione di 50 alloggi, cosa della quale siamo senz’altro felici, sembra che gli alloggi disponibili si siano esauriti. A tutte le famiglie (della nuova graduatoria) che si rivolgono all’ufficio competente, viene, infatti, comunicata dagli uffici la mancanza di alloggi disponibili”.

Sfratti e nuclei familiari in stato di emergenza

Un caso emblematico degli ultimi giorni è quello di una donna di mezza età affetta da tumore, costretta a sospendere la chemioterapia domiciliare perché sfrattata lo scorso 8 gennaio. “Ci sono una serie di famiglie che vivono situazioni complicate, sfratti che sono diventati esecutivi. Il caso dell’8 gennaio è uno di quelli che seguiamo da mesi – dice Pellicane – e che abbiamo segnalato  insieme a tanti altri: c’è una donna 85enne costretta a vivere in un tugurio in mezzo ai topi e che nella graduatoria risulta essere 55esima. Per lei non sembrano esserci soluzioni nel breve termine. Posso citare anche l’episodio di una mamma con tre figli fra cui una bambina invalida e vittima di violenza privata per la quale il regolamento comunale – aggiunge – prevede che si vada in deroga alla graduatoria per mettere in sicurezza il nucleo familiare”. Insomma una situazione di difficoltà diffusa

Lo sfratto alla donna affetta da tumore

BlogSicilia è andata casa per casa a sentire il racconto di queste famiglie a cominciare dalla figlia della malata oncologica sfrattata: “Mia mamma è un paziente oncologico e farà chemioterapia a vita – racconta la figlia, Valentina D’Amore – è stata sfrattata l’8 gennaio e non ho più ricevuto una risposta alle richieste d’aiuto avanzate all’amministrazione. Ho richiesto solo un monolocale per mia madre affinché le vengano erogate le cure domiciliari”. La situazione è attualmente in stand-by.

“Mi hanno rimandato ad un altro ufficio – dichiara – dicendomi di rivolgermi ai servizi sociali”. E i servizi sociali hanno offerto una soluzione temporanea, proponendole un alloggio per 15 giorni ma si tratta, naturalmente,m solo di una soluzione tampone: “Chiedo all’amministrazione comunale di intervenire e di garantire un tetto stabile per mia madre che ha necessità di cure immediate”.

Lo sfratto ad una mamma vittima di violenza domestica

Molto delicata è anche la situazione di una mamma, vittima di violenza domestica, a cui verrà eseguito lo sfratto il prossimo 28 gennaio, fra soli dieci giorni: “Ho una situazione di comprovata violenza domestica e ho una bambina di 6 anni con invalidità grave. Sono in lista per una alloggio di emergenza abitativa presso – racconta disperata Veronica a BlogSicilia – per regolamento si dovrebbe andare in deroga e il Comune dovrebbe assegnarmi un alloggio anche per mettere in sicurezza i miei figli – aggiunge – la mia priorità sono loro”.

Ferrandelli, “Non lasceremo indietro nessuno”

“Noi, come Comune di Palermo, abbiamo uno strumento chiamato Prins, un servizio di pronto intervento sociale gestito dall’assessore alle politiche sociali – ha detto Fabrizio Ferrandelli, assessore all’Emergenza abitativa e politiche sociali per la Casa – che si occupa di garantire che nessuno rimanga in mezzo alla strada. Quando ci sono situazioni di emergenza segnalate dai servizi sociali, il Prins interviene per sistemare le persone in condizioni di fragilità in strutture temporanee, generalmente case vacanza, dove possono avere un tetto, pasti e servizi adeguati – continua – voglio sottolineare che non lasciamo nessuno indietro. Quando i servizi sociali prendono in carico una persona, attivano tutte le misure necessarie: assistenza domiciliare, assegno di inclusione, supporto per reddito o invalidità. Tuttavia, occorre che il cittadino accetti questa presa in carico, altrimenti non possiamo fare nulla: non abbiamo strumenti coercitivi”.

La graduatoria per l’assegnazione definitiva

“Per quanto riguarda le assegnazioni definitive delle case popolari, invece, non posso fare deroghe. Esiste una graduatoria chiara e trasparente basata su criteri precisi. Ogni punteggio è calcolato automaticamente e tutto avviene tramite un sistema digitale per evitare errori o favoritismi – sottolinea Ferrandelli – capisco che ci siano situazioni di grande sofferenza, ma non posso decidere arbitrariamente chi ha la priorità, sarebbe ingiusto verso gli altri che attendono in graduatoria”.

L’uso dei beni confiscati alla mafia

“Oggi, però, siamo riusciti a migliorare il sistema: siamo passati da sole tre assegnazioni l’anno a 60 in sei mesi, utilizzando anche i beni confiscati alla mafia. Purtroppo, il problema rimane strutturale: non si costruiscono case popolari dagli anni ’80 e noi cerchiamo di sopperire con i mezzi che abbiamo. Riguardo a casi specifici, come la donna sfrattata e paziente oncologico, i servizi sociali hanno preso in carico la situazione e stanno lavorando per darle una sistemazione temporanea con il Prins – conclude – è fondamentale capire che non possiamo assegnare subito una casa definitiva, perché dobbiamo seguire la graduatoria”.

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