Prima di ogni cosa è necessario potenziare e valorizzare le attuali risorse umane presenti in Regione, siano esse del comparto che della dirigenza, attraverso le progressioni verticali e solo dopo mettere a concorso pubblico i restanti posti disponibili nel pieno rispetto della normativa nazionale”. 

A dichiararlo sono i rappresentanti delle sigle sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas-Codir, Dirsi, Sadirs, Siad-Csa e Ugl al termine dell’incontro che si è svolto all’Ars in I commissione Affari Istituzionali, su richiesta delle organizzazioni sindacali, per evitare la stabilizzazione automatica in Regione di personale proveniente da altre pubbliche amministrazioni per colmare le attuali carenze di organico di personale.

“Ringraziamo – proseguono le sigle sindacali – il presidente della I commissione e tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione che, oltre ad avere accolto le nostre richieste, hanno confermato che, in ambito nazionale, sono stati già depositati alcuni emendamenti al “milleproroghe” per evitare il ripristino della mobilità volontaria come adempimento obbligatorio prima di attivare i concorsi pubblici e che, se dovesse essere necessario, interverranno con proposte legislative in tal senso in ambito regionale”. 

Le sigle sindacali proseguono: “Andrebbe valutata anche l’opportunità politica dell’operazione. Non si comprende, infatti, come mai le Asp e gli enti locali, che lamentano forti carenze di personale, possano dare il nulla osta alla mobilità di personale, soprattutto medico, indispensabili al loro funzionamento. Prendiamo, comunque, atto di quanto emerso nel corso dell’incontro che conferma che l’iniziativa è stata bloccata dal presidente della Regione”.

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