L’11 gennaio 1947 i socialisti democratici e riformisti italiani, fedeli al magistero del fondatore Filippo Turati e degli altri padri gradualisti del socialismo italiano, si riunivano sotto il simbolo del Sole nascente per costituire il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani. I Socialdemocratici siciliani, eredi diretti di quell’esperienza, hanno ricordato a Palermo il congresso di Palazzo Barberini, che ebbe in Giuseppe Saragat il suo principale ispiratore, insieme alla “vecchia guardia” turatiana e alla pasionaria italo-ucraina del socialismo democratico, Angelica Balabanoff.
Il segretario regionale del Sole nascente, Antonio Matasso, ha voluto rimarcare il ruolo – tra i siciliani presenti all’assise di 78 anni fa – dell’ibleo Vincenzo Vacirca, nativo di Chiaramonte Gulfi e già dirigente di spicco del Partito Socialista Unitario di Turati e di Giacomo Matteotti tra gli anni Venti e Trenta. L’esponente socialdemocratico ha sottolineato come Vacirca condividesse la posizione matteottiana secondo cui i socialisti democratici erano chiamati soprattutto a difendere lo stato liberale e di diritto, nel rifiuto di qualsiasi dottrina illiberale. Matasso, in particolare, ha citato le parole con cui il prestigioso leader socialdemocratico Alberto Simonini commemorò Vincenzo Vacirca su “La Giustizia” del 6 gennaio 1957: «odiava ogni specie di dittatura, perché era socialista democratico; gratificava dello stesso disprezzo fascisti e comunisti, perché li considerava entrambi nemici del socialismo e della democrazia».
In un’epoca in cui la minaccia del regime russo di Putin è particolarmente concreta, secondo i Socialdemocratici siciliani «resta ancora valida la visione che ispirò i promotori del congresso di Palazzo Barberini, fondata su europeismo e atlantismo, riformismo socialista e rapporto privilegiato con le forze laico-riformiste e con il solidarismo cattolico, antifascismo ed anticomunismo, economia sociale di mercato e obiettivi sociali così come di equità».
Luogo: PALERMO, PALERMO, SICILIA
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