Palermo 10 gennaio 2025 – “Il 2025 è iniziato da quasi due settimane e tutto tace ancora dall’Amat. Il presidente Mistretta ha più volte annunciato la definizione del piano industriale dell’azienda e la sua trasmissione al controllo analogo del Comune di Palermo. Ma ogni volta che sembra giungere il momento decisivo, tutto si ferma nuovamente. Il piano industriale, più volte promesso come strumento essenziale per il rilancio dell’azienda, continua a rimanere bloccato”.”.
Filt Cgil, Uil Trasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa Tpl tornano a manifestare il loro malumore in una nota unitaria. Al primo punto c’è la questione del piano industriale ancora fermo. “Nonostante l’Amat abbia speso, negli ultimi quattro anni, circa 100 mila euro per la sua elaborazione e revisione, il documento non è ancora pronto – aggiungono i sindacati – Sembra, da quanto trapela, che anche la versione attuale necessiti di ulteriori modifiche. Questo ritardo perpetuo è ormai divenuto emblematico di una gestione che, al momento, appare incapace di affrontare le sfide fondamentali per il miglioramento del servizio di trasporto pubblico della città”.”.
A ciò si aggiunge per Filt Cgil, Uil Trasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa Tpl, la “vergognosa stasi” sull’assunzione dei vincitori del concorso per l’officina, un nodo che rappresenta un’ulteriore dimostrazione delle criticità operative e decisionali che stanno caratterizzando la guida dell’Amat.
“Le priorità politiche sembrano aver preso il sopravvento rispetto agli interessi dei cittadini palermitani e dei turisti, che continuano a subire le conseguenze di un servizio di trasporto inefficiente”, aggiungono i sindacati. à politiche sembrano aver preso il sopravvento rispetto agli interessi dei cittadini palermitani e dei turisti, che continuano a subire le conseguenze di un servizio di trasporto inefficiente”, aggiungono i sindac
Le priorità politiche sembrano aver preso il sopravvento rispetto agli interessi dei cittadini palermitani e dei turisti, che continuano a subire le conseguenze di un servizio di trasporto inefficiente”, aggiungono iNel frattempo, i lavoratori dall’Amat si avviano alla proclamazione del quinto sciopero, con un’astensione dal lavoro di otto ore qualora si dovesse registrare un esito negativo alla prossima riunione in Prefettura.
Non meno rilevante è la questione dei bus elettrici, che continuano a rimanere fermi in deposito. a pagando per il loro stallo? E quali sono le reali motivazioni di questa situazione? Domande che – proseguono i sindacati nella loro nota – rimangono ad oggi senPer tutti questi motivi, le organizzazioni sindacali tornano a chiedere le “dimissioni immediate” del presidente Mistretta. “Le speranze riposte in una sua gestione capace di interfacciarsi con il Comune per raddrizzare le scelte politiche sull’azienda sono state deluse – puntano il dito le organizzazioni sindacali – Nonostante il cambio amministrativo avvenuto al Comune di Palermo due anni fa, le condizioni dell’Amat non sono migliorate. Con queste premesse, ci si chiede: quando arriverà un piano industriale reale e operativo? E sopratutto, quando sarà garantito un servizio di trasporto pubblico degno per la città di Palermo?”.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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