Le nuove linee guida della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) stabiliscono che le persone omosessuali possono essere ammesse ai seminari solo se accettano di vivere la castità nel celibato. Tuttavia, l’accesso è negato a chi pratica l’omosessualità, a coloro con tendenze omosessuali profondamente radicate e a chi sostiene la cosiddetta cultura gay.

L’importanza dell’orientamento celibatario

Le linee guida sottolineano che, per essere ammessi al seminario, è essenziale mostrare fin da subito un chiaro orientamento alla vita celibataria. “La Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità”, si legge nel documento.

Discernimento oltre l’aspetto sessuale

Il processo formativo non deve concentrarsi esclusivamente sulle tendenze omosessuali, ma considerare la personalità globale del candidato. Secondo le linee guida, il discernimento deve mirare a un’armonia generale che integri gli obiettivi della vocazione umana e presbiterale.

La castità come dono e libertà dal possesso

Le linee guida CEI evidenziano che l’obiettivo della formazione affettivo-sessuale è insegnare al candidato a vivere la castità come un dono. “La castità non è un’indicazione meramente affettiva, ma la sintesi di un atteggiamento che esprime il contrario del possesso. Solo quando un amore è casto, è veramente amore”.

Il celibato per il Regno: un dono da verificare

Il celibato viene presentato come un dono da riconoscere e verificare prima dell’ammissione agli ordini sacri. “Non si tratta solo di controllare i propri impulsi sessuali, ma di crescere in relazioni evangeliche che superino la possessività e rispettino l’intimità propria e altrui”, afferma il documento.

Un percorso formativo sperimentale

Le nuove linee guida, adottate “ad experimentum” per tre anni, richiedono un approccio formativo che integri le dimensioni affettive, relazionali e spirituali del candidato. Questo percorso intende verificare la capacità del futuro sacerdote di vivere il celibato con libertà e umiltà.