No alla class action contro la Società Stretto di Messina, il progetto per il Ponte può andare avanti. Il tribunale di Roma ha dichiarato inammissibile il ricorso di 104 cittadini che avevano avviato una azione inibitoria per bloccare i cantieri per la costruzione del Ponte sullo Stretto. Per il Tribunale delle Imprese di Roma non solo il ricorso è inammissibile ma i ricorrenti dovranno anche pagare le spese alla Società Stretto di Messina quantificate in 240 mila euro, oltre 2.300 euro a testa.
Inammissibile anche il ricorso di 1altri 139 cittadini che, invece, si erano schierati a favore del Ponte.
Altri 4 procedimenti pendenti
Si tratta solo del primo procedimento giudiziario che si opponeva alla costruzione del Ponte, ci sono altri 4 giudizi pendenti che potrebbero rallentare l’avvio dei lavori, due dei quali promossi da istituzioni. Si tratta dei ricorsi contro il visto ambientale dei Comuni di Reggio Calabria e Villa San Giovanni che si sono rivolti al Tar. Il Tribunale amministrativo tratterà il ricorso con urgenza la prossima settimana.
Procedura ordinaria, invece, per il ricorso degli ambientalisti ovvero Legambiente, Lipu e Wwf: le motivazioni ambientali non sono urgenti come le motivazioni dei comuni che difendono anche i proprietari degli immobili destinatari degli espropri.
Ci sono, poi, due ricorsi sul sistema di assegnazione dei lavori: Eurolink e Parson Transportation hanno portato in giudizio la Società Stretto di Messina e su questo fronte il tribunale potrebbe pronunciarsi entro la fine del mese.
Insomma gennaio è un mese cruciale per rimuovere gli ostacoli sulla strada verso i cantieri il primo dei quali, però, è già caduto
Solo la prima vittoria, ne seguiranno altre secondo la Società
“La Sentenza – ha dichiarato l’’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci – è un importante risultato. Sin dall’inizio eravamo fiduciosi sull’esito avendo rilevato i motivi dell’inammissibilità e con la consapevolezza che l’obiettivo dei ricorrenti fosse unicamente quello di rallentare le procedure in corso e le prossime scadenze del progetto. Valutazione che ha trovato riscontro nella Sentenza che ha rilevato motivazioni ‘del tutto evanescenti ed ipotetiche in assenza di alcun effettivo danno ambientale’, mancando perfino le prove di residenza dei ricorrenti nei luoghi di costruzione del ponte”.
Sempre pronti al dialogo
“Ci tengo a sottolineare che abbiamo sempre cercato e privilegiato il dialogo con il Territorio con l’obiettivo di individuare le migliori forme di collaborazione affinché la realizzazione dell’Opera rappresenti un valore condiviso e questo continua ad essere il nostro modo di operare. Ricordo inoltre i 140 cittadini, in prevalenza residenti nei comuni di Messina e Reggio Calabria, che hanno depositato un intervento volontario per contrastare l’iniziativa giudiziaria della ‘class action (anche la loro azione è stata dichiarata inammissibile ndr)’”.
Commenta con Facebook