Reato prescritto per un imprenditore di San Giuseppe Jato accusato dai funzionari del Comune di Monreale di avere turbato la libertà degli incanti in una gara indetta dall’amministrazione per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. L’imprenditore nel 2015 è stato arrestato dai carabinieri ed è rimasto in carcere per un giorno.
Dopo un processo durato 9 anni, difeso dall’avvocato Giada Caputo, oggi è arrivata la prescrizione. S.L.G. il titolare dell’impresa di San Giuseppe Jato ha presentato una regolare offerta. Al momento dell’apertura delle buste la commissione di gara composta da cinque funzionari hanno escluso l’offerta dell’impresa jatina sostenendo che la stessa non fosse stata invitata dagli uffici comunali.
L’imprenditore consegnava alla commissione di gara la lettera d’invito contenente anche il numero di protocollo della presentazione della offerta. A questo punto l’imputato chiedeva la riapertura del verbale e l’esame dell’offerta presentata dalla sua azienda.
I funzionari comunali sostenendo che stesse bloccando con minacce le operazioni di gara chiedevano l’intervento dei carabinieri. Anche l’imprenditore chiamava i Carabinieri denunciando le gravi irregolarità dell’ufficio di gara.
I militari intervenuti hanno arrestato che l’indomani nel corso dell’udienza di convalida del fermo difeso dall’avvocato Giada Caputo dimostrava la regolarità della offerta e la fondatezza delle ragioni. Il giudice non ha convalidato il fermo disponendo la immediata scarcerazione dell’imprenditore che ne frattempo presentava ricorso al Tar per chiedere l’annullamento delle operazioni di gara. Dopo il rinvio a giudizio il difensore tramite l’esame di alcuni testimoni dimostrava che l’imprenditore non ha turbato le operazioni di gara, anche perché al momento delle contestazioni i verbali erano stati già redatti e conclusi.
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