“Bisogna trovare immediatamente una soluzione per la vergogna italiana di Borgo Mezzanone, uno dei più grandi insediamenti di braccianti – situato nelle campagne tra i comuni di Manfredonia e Foggia – dove vige uno scenario di degrado inaccettabile, un vero e proprio inferno dove la dignità umana è stata cancellata. Questa baraccopoli, in cui vivono migliaia di lavoratori in condizione da terzo mondo, è l’emblema del fallimento delle politiche sociali e agricole degli ultimi vent’anni. Come Confeuro, non possiamo restare in silenzio di fronte a questa tragedia umana e sociale. Borgo Mezzanone non è solo il risultato dell’assenza di una pianificazione abitativa e lavorativa adeguata, ma anche il simbolo di un modello agricolo che troppo spesso si regge sullo sfruttamento della manodopera bracciantile. 


È inaccettabile che in un Paese come il nostro, che si fregia del rispetto dei diritti umani e sociali, esistano luoghi simili: senza servizi essenziali, senza igiene, senza futuro. I lavoratori che vivono in queste condizioni sono il cuore pulsante del nostro sistema agroalimentare, ma vengono trattati come invisibili, privati dei diritti più basilari. Alla luce di tutto questo, dunque, Confeuro chiede con urgenza l’adozione di un piano straordinario che garantisca soluzioni abitative dignitose per tutti i braccianti, rispettando gli standard minimi di umanità e sicurezza. Ad esempio, utilizzando in maniera rapida e concreta i finanziamenti Pnrr, sinora rimasti illogicamente inutilizzati. Serve, più in generale, un impegno reale per superare l’attuale sistema di sfruttamento, attraverso un controllo rigoroso delle filiere agricole e l’eliminazione delle reti di caporalato. 


Politiche agricole che mettano al centro la sostenibilità sociale, investendo in contratti equi e nella valorizzazione del lavoro regolare. È il momento di agire, di costruire un modello che sia sostenibile non solo economicamente, ma anche socialmente ed eticamente: realtà come Borgo Mezzanone devono diventare il simbolo di una rinascita, non più dell’attuale fallimento”. 

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

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