È uscito il 2 gennaio nelle edicole delle nostre città il numero 714 di Zagor dal titolo “La figlia di Dharma”, edito dalla Sergio Bonelli Editore. Il volume si compone di 96 pagine. Sceneggiatura e soggetto sono del senese Jacopo Rauch; mentre i disegni appartengono agli Esposito Bros. La copertina è stata realizzata da Alessandro Piccinelli.

La vicenda ideata da Jacopo Rauch, veramente avvincente, costituisce uno dei classici del filone horror zagoriano, con pochi effetti splatter, ma inquadrature e personaggi da brivido puro. La protagonista, Nayana, figlia di Dharma, è una vecchia conoscenza dello Spirito con la scure; dotata di poteri magici diabolici, vive una quasi resurrezione, degna del vampiro Rakosi, di forte impatto, grazie all’intervento di alcune improvvide seguaci, il cui destino non per tutte sarà roseo, nonostante il loro “caritatevole atto”. Le divinità malvagie indiane ispirano le gesta della sacerdotessa folle, desiderosa di vendicarsi di Zagor. Il nostro eroe, decisamente in difficoltà, ancora una volta, dà prova del suo umano coraggio, anche attraverso la sofferenza e la paura che dimostra di provare e superare. Come sappiamo Zagor ha una statura e caratteristiche diverse da Tex e proprio per tali ragioni ha sempre affascinato per le sue peculiarità.

I disegni dei fratelli Esposito Bros sono una garanzia e rendono perfettamente l’atmosfera soprannaturale e inquietante della storia; molto belli i primi piani di Zagor affaticato e sofferente.

La copertina di Piccinelli celebra la potenza di una nemica “tossica” e pericolosa ponendola in primo piano, mentre regge uno specchio con l’immagine di Zagor riflessa. Il sorriso diabolico e le pupille prive di iridi promettono incantesimi infernali e malvagità come se piovesse. Zagor, turbato ma determinato, impugna la sua pistola.

Romano Pesavento

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