Oltre all’omicidio, culminato con l’assassinio di un uomo per mano della moglie, c’è anche una storia di degrado sociale dietro questa drammatica vicenda che ha scosso Pachino, nel Siracusano. Al centro della lite tra la coppia, originaria del Mali, ci sarebbe la gestione del loro bambino di appena due anni, trasferito, poco prima dell’assassinio, in una struttura per minori su disposizione dei Servizi sociali del Comune di Pachino.
Il vicesindaco, “il bambino trovato da solo per strada”
Il vicesindaco, Giuseppe Gurrieri, ha spiegato cosa è accaduto a proposito dell’intervento della Polizia municipale. “La vicenda – racconta Gurrieri – ha avuto inizio con la richiesta di aiuto pervenuta presso la sala operativa del Comando di Polizia Municipale di Pachino dove veniva segnalata la presenza di un bambino di appena due anni che era da solo in strada, quando i due agenti in servizio giungevano sui luoghi infatti trovavano il minore che nel frattempo era stato raggiunto da un parente maggiorenne”.
Il trasferimento del piccolo in una struttura
Nel suo racconto, il vicesindaco di Pachino, spiega cosa è accaduto dopo. “Subito il minore veniva messo in sicurezza presso l’abitazione – dice Giuseppe Gurrieri, vicesindaco di Pachino – di una donna poco distante e veniva allertato l’Ufficio Servizi Sociali, dove poco dopo il minore veniva accompagnato contemporaneamente all’avvio della procedura di routine con la comunicazione e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria che disponeva il trasferimento del bambino presso una struttura di assistenza per minori”.
La lite e l’omicidio
La vicenda ha scatenato una furiosa lite tra i due genitori finita in tragedia: la donna, 30enne, coetanea del marito, suo connazionale, ha colpito il consorte all’inguine con un cacciavite, provocandogli una copiosa perdita di sangue. L’uomo è stato poi portato al Pronto soccorso dell’ospedale Di Maria di Avola ma per lui non c’è stato nulla da fare. La donna è stata arrestata dalla polizia con l’accusa di omicidio.
“L’Amministrazione comunale si rende partecipe del dolore per la perdita della vita, in circostanze drammatiche, del cittadino extracomunitario, con la speranza e l’impegno che tali episodi non debbano più ripetersi e con la fiducia che le competenti autorità preposte, possano nel proseguo fare chiarezza su quanto accaduto e sul contesto all’interno del quale l’aggressione si è consumata” aggiunge il vicesindaco.
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