Succede anche questo nella macchina amministrativa del Comune di Siracusa: i giudici della Corte di Appello di Catania hanno condannato l’ente di Palazzo Vermexio a pagare 280 mila euro in solido con un dipendente comunale e la moglie di quest’ultimo, che non hanno restituito il prestito ottenuto negli anni scorsi da una società finanziaria molto nota, la Agos.

Il debito fuori bilancio

E così, nelle ore scorse, il Consiglio comunale si è riunito per votare questo debito fuori bilancio, creando non pochi mugugni tra i banchi dell’aula. Ma come è stato possibile arrivare a questo punto? La vicenda ha la sua origine nel 2008 quando la coppia sottoscrisse i prestiti, firmando 4 contratti, e ottenendo, sotto forma di garanzia, l’atto di benestare da parte del Comune con la firma dell’allora ragioniere generale e del dirigente di Servizio ma il Comune di Siracusa “ha eccepito la propria estraneità alla vicenda”, accusando il dipendente “di aver falsificato le documentazioni”.

La sentenza del Tribunale di Siracusa

In effetti, il Tribunale di Siracusa, con una sentenza risalente al 2021, diede ragione alla tesi del Comune, assolto dal pagamento di quel debito, condannando, invece, la coppia a sborsare l’enorme cifra. La società finanziaria ha, però, presentato ricorso ed i giudici di Appello, contrariamente al pronunciamento in primo grado, hanno ritenuto che il Comune è dentro fino al collo in questa storia e così hanno deciso nell’udienza del 7 novembre scorso per condannarlo in solido con il dipendente e la coppia.

La proposta del dirigente ed il ricorso in Cassazione

Il dirigente del Settore finanziario ha formalizzato la proposta del riconoscimento del debito fuori bilancio, da votare in aula, sulla base della circostanza che  “le sentenze esecutive rientrano nel novero dei debiti fuori bilancio di cui gli enti locali riconoscono la legittimità”. Insomma, un atto dovuto che, però, secondo il dirigente non esclude  “l’ammissibilità dell’impugnazione”, per cui se ne riparlerà poi in Cassazione.