La diffusione di voci riguardo a presunti rischi di falsi positivi ai test tossicologici, in particolare a causa dell’assunzione di farmaci contenenti paracetamolo, ha suscitato preoccupazioni tra gli automobilisti.
L’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada ha alimentato il dibattito, con alcuni media che suggerivano che la Tachipirina e altri farmaci con paracetamolo potessero causare un errore nei test per la rilevazione di alcol o droghe nel sangue. Tuttavia, le autorità competenti hanno prontamente smentito queste voci, rassicurando i cittadini che tali timori sono infondati.
Test tossicologici e paracetamolo: un rischio minimo
Il paracetamolo, principio attivo della Tachipirina, in effetti può interferire in rari casi con alcuni test per la misurazione dell’alcol nel sangue. Questi test, che si basano sulla spettroscopia infrarossa, potrebbero teoricamente produrre dei risultati alterati. Tuttavia, questa interferenza è estremamente rara, in particolare con l’uso dei dispositivi moderni che impiegano tecnologie avanzate per la rilevazione delle sostanze nel sangue. La polizia stradale, infatti, non riscontra praticamente mai un falso positivo legato all’assunzione di questo farmaco. Di conseguenza, l’assunzione di Tachipirina non rappresenta un motivo valido per il ritiro della patente o il sequestro del veicolo durante un controllo.
Falsi positivi: la fake news della Tachipirina
Le voci che hanno suscitato panico tra gli automobilisti sono state prontamente smentite da Matteo Salvini, Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. In una dichiarazione ufficiale, Salvini ha chiarito che “assumere Tachipirina e mettersi alla guida NON comporterà il ritiro della patente e neppure il sequestro del veicolo”. Secondo il ministro, gli esami tossicologici effettuati durante i controlli stradali non sono influenzati dai farmaci da banco come la Tachipirina e non danno esito positivo dopo l’assunzione di questi medicinali generici.
Rischi di falsi positivi: le precedenti preoccupazioni
Non è la prima volta che i farmaci da banco suscitano timori in merito alla possibilità di falsi positivi nei test antidroga. In passato, si è parlato anche di farmaci con altre sostanze attive, come gli antidepressivi o gli antibiotici, che potrebbero interferire con i test per la rilevazione delle droghe. Tuttavia, anche in questi casi le probabilità di un falso positivo sono basse e, qualora si dovesse riscontrare un risultato positivo, è sempre necessario eseguire test di conferma più accurati per verificare la reale presenza di sostanze stupefacenti nel corpo.
Farmaci con cannabinoidi: nessun divieto di guida
Un altro tema sollevato è stato quello dell’assunzione di farmaci contenenti derivati dei cannabinoidi, che potrebbero influenzare i test antidroga. Anche in questo caso, il Ministero dei Trasporti ha voluto fare chiarezza, specificando che non ci saranno sanzioni per gli automobilisti che assumono farmaci a base di cannabinoidi e si sottopongono a test tossicologici. Sebbene questi farmaci possano risultare nel test come positivi per i cannabinoidi, non è previsto un divieto assoluto di guida per chi assume questi medicinali, a meno che non sussistano condizioni mediche particolari che ne sconsiglino l’uso durante la guida. Le persone che utilizzano tali farmaci sono invitate a seguire sempre le indicazioni del medico e a considerare le proprie condizioni di salute prima di mettersi alla guida.
Conclusioni: il controllo medico resta fondamentale
Nonostante le preoccupazioni suscitate dalla circolazione di informazioni errate, è fondamentale ricordare che la legislazione vigente in Italia non vieta la guida a chi assume farmaci da banco, inclusi quelli contenenti paracetamolo. Per evitare complicazioni, è sempre importante seguire le indicazioni mediche e procedere con prudenza quando si è sotto terapia farmacologica. Gli automobilisti che dovessero avere dubbi sulla compatibilità di un medicinale con la guida sono incoraggiati a consultare il proprio medico di fiducia.
Fonti: Fanpage, Ultim’ora news e Il Sussidiario.
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