La nave cargo russa Ursa Major, di proprietà della compagnia Sk-Yug, è affondata nel Mar Mediterraneo, in acque internazionali tra la costa spagnola e l’Algeria. L’incidente, attribuito a un’esplosione nella sala macchine, ha lasciato due membri dell’equipaggio dispersi, mentre i rimanenti 14 sono stati salvati grazie all’intervento tempestivo delle autorità spagnole.

Secondo quanto riportato dal Ministero degli Esteri russo e diffuso dalla Tass, la nave trasportava container vuoti nella stiva e due gru sul ponte. Un video condiviso su un sito russo mostra il cargo inclinarsi gravemente sul lato di dritta, con la prua quasi sommersa.

Il carico e il mistero sul percorso

L’Ursa Major, partita 12 giorni prima da San Pietroburgo, aveva come destinazione finale il porto di Vladivostok, ma avrebbe dovuto fare scalo al porto siriano di Tartus, un dettaglio che alimenta speculazioni. La compagnia Sk-Yug, legata a Oboronlogistika e sottoposta a sanzioni statunitensi, ha dichiarato che il carico comprendeva gru portuali per Vladivostok e componenti per rompighiaccio, senza fornire ulteriori dettagli.

Le autorità spagnole hanno confermato che, al momento del naufragio, la nave trasportava principalmente container vuoti e due gru, ma non hanno escluso ulteriori verifiche per chiarire il reale contenuto del carico.

Le operazioni di salvataggio

Le autorità marittime spagnole, allertate da una chiamata di soccorso mentre la nave si trovava a 57 miglia dalla costa di Almeria, hanno coordinato un intervento complesso. L’elicottero Helimer 205, l’imbarcazione Salvamar Draco e la nave Clara Campoamor hanno preso parte alle operazioni, riuscendo a mettere in salvo i 14 membri dell’equipaggio e trasportarli al porto di Cartagena.

Nel frattempo, una nave da guerra russa è giunta sul posto per supervisionare le operazioni, contribuendo al recupero di materiali galleggianti.

Indagini internazionali in corso

L’ambasciata russa a Madrid ha dichiarato che sta monitorando attentamente la situazione, collaborando con le autorità spagnole per fare luce sulle cause del naufragio e sulle condizioni del carico. “Siamo pronti a fornire qualsiasi assistenza necessaria ai membri dell’equipaggio”, ha dichiarato in un comunicato.

Le circostanze dell’incidente restano poco chiare, con ipotesi che spaziano da un guasto tecnico a cause più complesse legate alla natura del carico.

Timori ambientali e sicurezza marittima

Dopo l’affondamento, le unità di soccorso marittimo spagnolo sono tornate nella zona per rimuovere detriti pericolosi e monitorare eventuali fuoriuscite di sostanze inquinanti. L’area, situata tra la Spagna e l’Algeria, è nota per il traffico commerciale intenso, rendendo cruciale il controllo degli impatti ambientali e della sicurezza della navigazione.