Tre ospedali, un unico progetto: le strutture pubbliche di Medicina nucleare di Palermo si uniscono per dare vita a un modello di collaborazione interaziendale virtuoso, replicabile in tutta la Sicilia e a livello nazionale, nonché applicabile a tutte le altre discipline. È il percorso condiviso del Gruppo interaziendale di Palermo (G.I.PA) di Medicina nucleare, nato dalla sinergia tra l’Arnas Civico, il Policlinico Giaccone e gli Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello.

Il Gruppo, ufficializzato il 22 novembre scorso, dai direttori delle Unità operative complesse Gaspare Arnone (Civico), Renato Costa (Policlinico), Salvatore Ialuna e Antonino Moreci (Villa Sofia-Cervello), mira a intercettare le esigenze sanitarie del territorio metropolitano, offrendo un approccio strutturato e integrato di dialogo propositivo con le istituzioni.

Il modello

Il modello di integrazione GI.PA. punta a creare una nuova governance regionale sostenibile ed equa, che risponda a criteri di efficacia clinica, efficienza gestionale ed economicità, gettando le basi per una filiera sanitaria in grado di ampliare l’accesso alle cure specialistiche nelle patologie oncologiche avanzate, caratterizzate da alta incidenza e prevalenza, e di ridurre la mobilità sanitaria passiva.

Alla base del progetto c’è la consapevolezza che la sostenibilità del Sistema sanitario pubblico dipenda sia dalla capacità di introdurre innovazioni tecnologiche e organizzative, per ottimizzare i processi e migliorare l’efficacia, sia da un cambiamento culturale tra i professionisti della sanità, per superare le logiche isolate che limitano l’integrazione delle competenze. Per il Gruppo, la sanità pubblica si trova oggi a un bivio: da un lato, garantire l’accesso universale alle cure, dall’altro gestire l’invecchiamento demografico e l’aumento delle patologie croniche. La Sicilia dispone già delle competenze e delle risorse strumentali necessarie per rappresentare un polo di eccellenza nell’Italia meridionale, ma le sfide impongono una gestione più razionale, preservando gli standard qualitativi e affrontando la crescita dei costi.

In rete

Il GI.PA di Medicina nucleare opererà in “rete”, come un unico organismo, superando le vecchie barriere organizzative tra diverse realtà sanitarie, che non sono nell’interesse del paziente. Un approccio che permetterà di ridurre sovrapposizioni e sprechi, contenere i costi e migliorare l’efficacia clinica. La possibilità di discutere i casi più complessi tra più specialisti consentirà di offrire cure più personalizzate, riducendo significativamente la necessità di spostamenti dei pazienti verso altre regioni. Inoltre, l’introduzione delle “degenze protette”, per i casi clinicamente più complessi, garantirà maggiore sicurezza radioprotezionistica e appropriatezza gestionale nei percorsi di terapia medico-nucleare.

La Medicina nucleare del Ssr a Palermo, in un sistema integrato, oggi dispone di tre Pet/Ct, sette Spect/Ct e un’equipe di medici, tecnici di Radiologia e infermieri altamente qualificati che eseguono più di 10mila esami l’anno. A questi numeri vanno aggiunti trattamenti e tecnologie avanzate. A partire dalla Terapia con radioligandi (Rlt) nel carcinoma della prostata o nei tumori neuroendocrini (Net) e nella Tare (Radio-embolizzazione trans-arteriosa).
Nel corso del 2025, ad esempio, il Civico assicurerà all’utenza un’offerta completa di Teragnostica (crasi tra terapia e diagnosi): una tecnica d’avanguardia che mira direttamente al bersaglio, cambiando radicalmente la gestione della malattia, e che si basa sull’uso di tecniche di imaging avanzate, come la Pet-Tac e la risonanza magnetica per guidare la somministrazione di nuovi radiofarmaci in terapie altamente personalizzate. Questo renderà l’Azienda ospedaliera il primo centro in Sicilia in grado di erogarla, bloccando la migrazione sanitaria verso altre strutture siciliane e gli inevitabili costi sociali.