Sarà un Natale indigesto per alcuni contribuenti avolesi dopo la scoperta dei pignoramenti sui propri conti correnti da parte di una società di riscossione, la Sogert, incaricata dal Comune di fare cassa. Un fatto che sta destando, come era inevitabile, molte proteste, perlopiù sui social, ma, come spiega a BlogSicilia una fonte del Comune, si tratta di un provvedimento ai danni di quegli utenti che non hanno mai presentato opposizione al procedimento esecutivo.

Le polemiche per il boom di cartelle del 2023

Evidentemente, il periodo natalizio è quello più turbolento per Avola, almeno sotto l’aspetto delle imposte locali,  infatti, un anno fa, si registrò una raffica di cartelle, in merito al mancato pagamento delle bollette del servizio idrico, contestate da parecchi contribuenti che asserivano di aver già provveduto a pagare. In quel caso, l’amministrazione, con il suo assessore al Bilancio, Fabio Cancemi, rassicurò sul fatto che che chi aveva assolto tutti gli impegni non avrebbe avuto nulla da temere.

L’associazione La città che vorrei

A lanciare il primo sasso contro lo stagno è stata l’associazione La città che vorrei, protagonista già un anno fa della contestazione di quel boom di bollette al punto da organizzare un incontro con l’assessore al Bilancio.

“Numerosi cittadini avolesi ci hanno segnalato – si legge in un post del 13 dicembre – di aver ricevuto dei pignoramenti del conto corrente o presso il datore di lavoro dalla SOGERT, concessionaria del servizio di riscossione del Comune di Avola, per accertamenti relativi al pagamento dell’acqua notificati circa un anno fa. Vi invitiamo a fare verificare con urgenza (massimo entro 20 giorni) la regolarità del pignoramento, perché pare che alcuni di essi siano nuovamente illegittimi”.

I video denuncia

A sollevare il caso è stato anche Gioacchino Tiralongo, esponente di Movimenti civici, tra cui il Comitato promotore sanità pubblica, che ha realizzato sulla sua pagina social dei video a testimonianza delle mole di pignoramenti segnalati dagli utenti.

La legge consente di aggredire i conti

Naturalmente, l’amministrazione comunale, attraverso la società, ha agito in forza della riforma del decreto semplificazioni. Second la norma, “dal 1° gennaio 2020 gli Enti Locali – si legge sul sito rianalisi.it,  legata alla società Rianalisi –  devono emettere avvisi di accertamento esecutivi, che contengono l’intimazione ad eseguire il versamento del tributo entro il termine di presentazione del ricorso, oppure entro il termine di sessanta giorni dalla notifica per le entrate patrimoniali, con indicazione del soggetto al quale verrà affidata l’esecuzione forzata nel caso in cui tale servizio venga affidato a terzi, come l’Agenzia entrate riscossione”

E così, “l’avviso di accertamento esecutivo è un titolo esecutivo a tutti gli effetti, equiparabile all’atto di precetto. Pertanto, in caso di esecuzione diretta, grazie alla riforma contenuta nella Legge n. 120/2020, l’Ente Locale, decorso il termine indicato nell’avviso di accertamento, può pignorare immediatamente il conto corrente”