La seconda sezione della Corte d’appello di Palermo ha confermato, con lievi riduzioni di pena la sentenza del processo denominato Bivio contro i mandamenti mafiosi di San Lorenzo e Tommaso Natale, capeggiata dal boss Giulio Caporrimo.

La decisione in primo grado

La decisione di primo grado, emessa col rito abbreviato, era del Gup Giuliano Castiglia ed era stata pronunciata l’11 ottobre del 2022.

Le condanne e le assoluzioni

Assolto cosi’ Francesco Caporrimo, mentre per il padre Giulio c’e’ una riduzione di due anni, da 16 a 14 anni (col meccanismo della continuazione ne ha avuti 30 complessivi); Francesco Adelfio passa da 14 anni e 8 mesi a 11 anni e 4 mesi; Giuseppe Cusimano da 17 anni e 4 mesi a 13 anni; Sebastiano Giordano da 9 anni e 4 mesi a 7 anni e 4 mesi; Vincenzo Taormina da 12 anni a 5 anni e 8 mesi; Francesco L’Abbate da 12 anni e 8 mesi a 11 anni e 8 mesi; Vincenzo Billeci da 10 anni a 6 anni e 4 mesi; Giuseppe Rizzuto da 8 anni e 8 mesi a 7 anni; Fabio Ventimiglia da 6 anni a 4 anni, un mese e 10 giorni; Michele Zito da 10 anni e 8 mesi a 9 anni e 4 mesi. Conferme per Antonino Vitamia (18 anni e 4 mesi); Francesco Palumeri (18 anni); Andrea Mancuso (13 anni); Salvatore Fiorentino (8 anni e 8 mesi).

Le parole di Addiopizzo

Sulla decisione, che riguarda anche una serie di episodi estorsivi, l’associazione Addiopizzo, ricorda che erano costituiti come parte civile sei imprenditori, “tra cui i titolari di un’impresa edile assistiti dalla nostra associazione – si legge in una nota – che si erano opposti e avevano denunciato i tentativi di imposizione di lavori e forniture nell’ambito di un cantiere edile a Partanna Mondello. Vogliamo cogliere l’occasione della notizia sulla sentenza di oggi per rivolgerci a chi, tra San Lorenzo e Tommaso Natale, continua a pagare le estorsioni, affinche’ maturi la consapevolezza che non e’ piu’ tempo di piegarsi al pizzo e che la denuncia rappresenta l’unica strada per scrollarsi di dosso il fardello imposto da Cosa nostra. Oggi e’ possibile farlo”.