Andrea Bonafede, Giuseppe Giglio, Vito Accardo, Gaspare Bono, Giuseppe Bono, Renzo Bono, Salvatore Bono: sono solo alcune delle false identità che durante la latitanza avrebbe usato Matteo Messina Denaro, scoperte dalla Procura di Palermo che ha chiesto agli ospedali Villa Sofia e Civico la documentazione sanitaria intestata a ben 15 pazienti ritenendo che le relative generalità possano essere state utilizzate dal capomafia.

Gli altri nomi di Messina Denaro

Gli altri possibili nomi usati dal boss sarebbero Melchiorre Corseri, Vito Fazzuni, Giuseppe Gabriele, Giovanni Giorgi, Giuseppe Indelicato, Simone Luppino, Giuseppe Mangiaracina e Alberto Santangelo. I dati relativi ai potenziali alias appartengono a persone esistenti, tutte, tranne una, del Trapanese, tra Campobello di Mazara e Castelvetrano, e nate tra il 1961 e il 1973, età abbastanza compatibili con quella del boss, nato nel 1962. Gli inquirenti hanno delegato la polizia ad acquisire negli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo, in banche dati e in altre strutture ospedaliere della città prescrizioni, ricette e documentazione sui ricoveri riferibili alle 15 identità

Primario di oculistica indagato per favoreggiamento a Messina Denaro

Antonino Pioppo, 69 anni, primario di oculistica, è indagato per favoreggiamento aggravato a Matteo Messina Denaro. Pioppo, attualmente in servizio all’ospedale Civico di Palermo, ha precedentemente lavorato a Villa Sofia. L’accusa mossa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ipotizza che il medico fosse a conoscenza della vera identità dell’ex latitante.

Ricette mediche ritrovate nel covo del boss

L’indagine è scaturita dal ritrovamento di due ricette mediche firmate da Pioppo nel covo di Campobello di Mazara, dove Messina Denaro si nascondeva. Le ricette, risalenti al periodo tra il 2016 e il 2020, sono intestate una ad Andrea Bonafede, falso nome utilizzato dal boss, e l’altra ad un’altra persona.

Perquisizioni in ospedali e studio privato

La Dda sta indagando per accertare se Pioppo sapesse di aver visitato Messina Denaro e se l’ex latitante sia stato sottoposto a interventi oculistici presso gli ospedali Civico o Villa Sofia. Messina Denaro soffriva di una grave forma di strabismo, che in passato lo avrebbe spinto a cercare cure anche in Spagna. Perquisizioni sono state eseguite negli ospedali palermitani e nello studio privato del medico, che è già stato interrogato dagli inquirenti.

Perquisizioni in ospedale a Villa Sofia e Civico, la Dda indaga sulle cure a Matteo Messina Denaro

Sono in corso perquisizioni negli ospedali Villa Sofia e Civico di Palermo nell’ambito dell’inchiesta sulle coperture di cui ha goduto durante la latitanza il boss Matteo Messina Denaro. L’attività investigativa è coordinata dalla Dda di Palermo guidata dal procuratore Maurizio de Lucia. Al centro delle indagini la rete di connivenze che ha aiutato il capomafia anche in ambienti sanitari.