In questa ventitreesima edizione, dal pubblico gli applausi ai premiati e l’orgoglio di appartenere a una città che rimane un faro di cultura. Sostenendo chi ci è nato, come il cantautore Vincenzo Spampinato o la giornalista e critica Maria Lombardo e chi l’ha scelta come patria d’adozione, come il mezzosoprano moscovita Anastasia Boldyreva e l’attrice, autrice e regista teatrale Luana Rondinelli. Ma anche l’attore e operatore culturale Luigi Tabita e il light designer Gaetano La Mela. Una città non perfetta, come sottolineato nel videoclip del brano rap “Certe sostanze”, prodotto dall’etichetta Tomato Sauce, ma che sa accogliere. E a sostenere i giovani si pensa grazie alle borse di studio del Lions per gli studenti dell’Accademia e del Soroptimist e della Cappellani per gli allievi del Conservatorio. Speciale tributo al Gruppo Teatro Maria Campagna, perché Catania non debba mai dimenticare chi ha lavorato per la crescita sociale

Un’autentica ovazione per Anastasia Boldyreva, nel Gala condotto da Marina Cosentino nell’Auditorium del Conservatorio Bellini per la XXIII edizione del Premio Domenico Danzuso. Di certo per la straordinaria bravura della cantante lirica, che, prima di esibirsi accompagnata al piano dal maestro Manuela Cigno, ha ricevuto il premio da Giovanni Cultrera, sovrintendente del Teatro Massimo Bellini. E anche per la bellezza del mezzosoprano moscovita. Ma soprattutto per quell’amore che la cantante ha saputo dichiarare, senza pudori, per la città di Catania, parlandone come di una patria d’adozione e narrando con gli occhi brillanti del primo incontro, molti anni fa, mentre era in Sicilia in viaggio di nozze.

È stata proprio la città etnea la protagonista della serata. Come è emerso pure dalle parole della drammaturga, regista e interprete teatrale Luana Rondinelli, autrice di straordinari successi come “Taddaritre” e altri lavori sulla violenza di genere, premiata dal patron dei Brancati e Piccolo Teatro della Città Orazio Torrisi.

“È stata una serata bellissima, emozionante, che porterò sempre nel cuore” ha detto, raccontando anche lei della capacità d’accoglienza di Catania, tanti anni fa, mostratale proprio dal Brancati e dal Teatro Stabile.

Un faro di cultura ha saputo essere, Catania, grazie alla sua grandiosa tradizione teatrale. Come hanno testimoniato anche Luigi Tabita e Gaetano La Mela. Il primo, augustano di nascita, operatore culturale e attore molto apprezzato, che ha ricevuto il riconoscimento dalle mani di Sarah Zappulla Muscarà, ha ricordato: “Quando frequentavo la scuola Umberto Spadaro del Teatro Stabile di Catania, Domenico Danzuso era un mito, un grande punto di riferimento”. La Mela, che vive ad Adrano ed è un light designer apprezzato in tutto il mondo, non è riuscito a trattenere la commozione quando ha ricevuto il premio dalle mani del direttore dello Stabile, Graziano Piazza, nato a Domodossola ma di ascendenze catanesi.

E dell’importanza di restare e lottare per far crescere questa terra ha parlato, ricevendo il premio dal segretario dell’Assostampa Filippo Romeo, la giornalista e critica Maria Lombardo, raccontando di quando, all’inizio della carriera, avesse accarezzato l’idea di trasferirsi a Milano, rinunciando poi dopo essersi chiesta: “Ma se tutti quelli che vogliono fare qualcosa di buono se ne vanno, che futuro c’è per Catania?”.

Festeggiatissimo anche Vincenzo Spampinato, premiato dal direttore del Quotidiano di Sicilia Carlo Alberto Tregua, e che ha detto “Il cuore della nostra gente è meraviglioso, tale da mutare Catania in Cantania”. E il pubblico lo ha premiato con un uragano di applausi quando ha cantato “Il Natale delle donne”, nuova canzone d’impegno sociale dal forte impatto emotivo.

Perché la denuncia è importante. “Ma ditemi come si fa a vivere in questa città” ci si chiede nel videoclip rap dedicato alle dipendenze e prodotto dalla Tomato Sauce Records. A ritirare il premio, consegnato dal presidente del Conservatorio Bellini Carmelo Galati, sono stati Peppe Serpe e Robin, interpreti del malessere giovanile. E Galati li ha invitati al Conservatorio: certe battaglie si combattono insieme.

Come quella per la memoria, come aveva sottolineato in apertura di serata il direttore del quotidiano La Sicilia, Antonello Piraneo nel premiare il Gruppo Teatro Maria Campagna, che, non più esistente, aveva per decenni dato un forte impulso sociale all’ambiente teatrale etneo.

“I giornali – aveva detto consegnando il riconoscimento a Salvina, sorella di Maria Campagna, drammaturga scomparsa nel 1978 a quarant’anni in un incidente stradale – fanno crescere perché sono custodi di un patrimonio di memorie che è di tutto un territorio.

Per ricordare la compagnia, sono saliti sul palco attori e musici che ne hanno fatto parte – Paolo Capodanno, Saretto Mazzullo, Gianni Nicotra ed è stato mostrato un contributo video con Giusi Campione che ha ricordato il fondatore del gruppo, Nuccio Caudullo – mentre Cinzia Caminiti ha interpretato un applaudito brano de “I fatti di Bronte”.

Nel corso della serata è stata consegnata poi dalla presidente Elena Ciravolo una borsa di studio del Lions Catania Host ad Alessandro Speciale, studente del biennio di Grafica, Illustrazione e fumetto dell’Accademia di Belle Arti etnea, accompagnato dal direttore della Scuola di Scultura Pierluigi Portale. E Paola Noto, vicepresidente del Soroptimist club Catania, ha parlato di un’altra borsa di studio che, con la Cappellani, sarà consegnata ad allievi del Conservatorio Bellini.

A conclusione del Gala Filippo Donzuso e Giuseppe Lazzaro Danzuso, presidenti rispettivamente dell’Associazione Premio Danzuso e della Giuria che ha come segretaria Vittoria Napoli, hanno ricordato anche Lina Polizzi, moglie di Domenico Danzuso e che ci ha lasciato nel gennaio di quest’anno e quel Tony Maugeri, allora presidente della Scam, al quale dobbiamo il Premio. Hanno poi ringraziato il Comune di Catania, patrocinatore della manifestazione, il Conservatorio e gli altri enti promotori: il Teatro Massimo Bellini, lo Stabile di Catania, il Brancati e il Teatro della Città, la Società Catanese Amici della Musica, l’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, l’Accademia di Belle Arti etnea, il Lions Catania Host, il Soroptimist, l’Assostampa e naturalmente La Sicilia, il giornale su cui scriveva Danzuso, e il Quotidiano di Sicilia.

Ringraziamenti anche all’arcivescovo emerito di Catania, monsignor Salvatore Gristina, presente alla manifestazione, e alla presidente dello Stabile Rita Gari Cinquegrana, che, impossibilitata ad intervenire, ha fatto pervenire un messaggio. Infine, il brindisi con i blasonati vini di Al-Cantara e le prelibatezze del Salumificio Mulinello.

DIDASCALIE

Le foto sono di Marzio Pardo

a – La consegna dei premi: da Antonello Piraneo a Salvina Campagna, da Orazio Torrisi a Luana Rondinelli, da Graziano Piazza a Gaetano La Mela, da Carmelo Galati ai rapper della Tomato Sauce Records

b – La consegna dei premi: da Filippo Romeo a Maria Lombardo, da Giovanni Cultrera ad Anastasia Boldyreva, da Sarah Zappulla Muscarà a Luigi Tabita, da Carlo Alberto Tregua a Vincenzo Spampinato

c – Nella prima foto Elena Ciravolo, presidente del Lions Club Catania Host, consegna la borsa di studio a allievo meritevole dell’Accademia di Belle Arti. Nella seconda Paola Noto, vicepresidente del Soroptimist, parla della borsa di studio per un allievo del Conservatorio. Nella terza Paolo Capodanno, Saretto Mazzullo, Gianni Nicotra con Cinzia Caminiti e Salvina Campagna. Nella quarta Peppe Serpe mentre si proietta il videoclip rap “Certe sostanze”

d – Nella prima foto la Rondinelli e Tabita. Nella seconda la conduttrice Marina Consentino. Nella terza l’applauditissima esibizione della Boldyreva. Nella quarta i consensi per Spampinato

e – La chiusura con il presidente dell’Associazione Premio Danzuso, Filippo Donzuso, con il presidente della giuria, Giuseppe Lazzaro Danzuso, e con Pucci Giuffrida di Al-Cantara

Domenico Danzuso

Nato il 4 febbraio del 1922 e scomparso il 3 dicembre del 2000, è stato per cinquant’anni uno dei più stimatici critici italiani, insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui quelli intitolati a Ennio Flaiano e Salvo Randone e la Lente d’oro. Danzuso ha inoltre firmato con Giovanni Idonea alcuni tra i più importanti contributi sulla storia teatrale etnea, come il libro “Musica, musicisti e teatri a Catania”. È stato anche docente di Storia dello spettacolo dell’Accademia di Belle Arti, consigliere d’Amministrazione dell’Istituto Bellini, oggi Conservatorio, proboviro dell’Assostampa, socio del Lions e della Scam.

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