I giudici del Tar Catania, presieduti da Giuseppa Leggio, hanno accolto il ricorso presentato dalla Siram Spa e annullato il bando di gara per la procedura dell’appalto misto sul multi servizio tecnologico integrato con fornitura di energia e interventi di riqualificazione energetica indetto dall’azienda ospedaliera Papardo di Messina. L’importo a base d’asta è di quasi 13 milioni di euro. La società Siram Spa è assistita dagli avvocati Massimiliano Mangano, Maria Beatrice Miceli e Lucia Interlandi.
I giudici
I giudici amministrativi accogliendo le tesi dei legali della società hanno affermato che non possono essere ammessi nella legge di gara ribassi che integrino un disallineamento evidente e significativo tra il valore assunto a base d’asta e i livelli retributivi orari indicati nelle tabelle ministeriali, dandosi così luogo a una loro deroga in termini macroscopici, come avvenuto in questo caso, tale da non garantire ragionevolmente la possibilità di presentare offerte congrue, violandosi altresì il trattamento normativo e retributivo previsto dalla contrattazione collettiva nei confronti del lavoratore. L’azienda ospedaliera è stata condannata a pagare le spese legali quantificati in 4 mila euro.
Il tar sul pozzo Monnafarina
I lavori per realizzare il pozzo Monnafarina nel territorio di Santo Stefano di Quisquina non verranno interrotti. I giudici del Tar di Palermo hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal sindaco per difetto di giurisdizione. Sono state accolte le tesi dell’Ati Agrigento, assistita dall’avvocato Girolamo Rubino e dall’azienda idrica comuni agrigentini assistita dall’avvocato Michele Cimino.
Il progetto
Il progetto della realizzazione del pozzo e dell’adduzione all’acquedotto Voltano nei comuni di Castronovo di Sicilia e Santo Stefano di Quisquina prosegue. Secondo il sindaco del comune agrigentino che si era rivolto al Tar la conferenza dei servizi si sarebbe svolta in modalità semplificata senza garantire un adeguato contraddittorio tra le amministrazioni coinvolte, ed altresì ha lamentato un eccesso di potere e difetto di istruttoria, asserendo che le conclusioni raggiunte in sede di conferenza non sarebbero state supportate da elementi tecnico-scientifici adeguati.
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