A partire dal 2025, i Comuni che hanno assunto a tempo indeterminato il personale precario, indipendentemente dalla data di stabilizzazione, riceveranno un contributo economico per ogni singolo contratto dalla Regione Siciliana.

Emendamento alla legge di stabilità regionale

Lo afferma Salvo Geraci, capogruppo della Lega l’Assemblea regionale siciliana, che ha presentato un emendamento apposito alla legge di stabilità regionale.

Benefici per i Comuni e i lavoratori

Si tratta di una norma che da un lato elimina una disparità rispetto ad altri municipi che hanno ottenuto il contributo previsto dalla legge per le stabilizzazioni successive al 2019, e dall’altro mette in sicurezza gli equilibri di bilancio dei comuni.

Triplicare i compensi dei presidenti delle Partecipate, la Regione vuole rendere appetibili gli incarichi

I compensi dei presidenti delle più importanti società partecipate verranno più che triplicati. È una delle misure previste nel pacchetto di emendamenti alla Finanziaria, secondo quanto scrive il Giornale di Sicilia, che ieri il governo ha annunciato in commissione Bilancio all’Ars.

Compenso da 120 mila euro

Le più importanti poltrone di sottogoverno valgono oggi 35 mila euro all’anno e dal 2025 invece il compenso per i presidenti toccherà quota 120 mila. L’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, ha spiegato durante una pausa dei lavori in commissione che il piano è quello di rendere appetibili incarichi che oggi portano con sé grandi responsabilità alle quali non corrisponde un compenso adeguato. Ciò si traduce in un cospicuo ritocco dell’ingaggio destinato ai presidenti delle partecipate di fascia A, quelle con maggiore personale o portafogli e mission più pesanti.

E dunque a passare da 35 mila a 120 euro all’anno saranno il capo della Sas Mauro Pantò (espressione della Dc), la presidente dell’Irfis Iolanda Riolo (fedelissima di Schifani), il numero uno di Sicilia Digitale Francesco Cascio (area Forza Italia), la guida dell’Ast Alessandro Virgara, il presidente della Seus 118 Riccardo Gabriele Castro, il vertice di Airgest Salvatore Ombra.

Le parti variabili

Ieri il governo ha precisato che il meccanismo allo studio prevede una riduzione dei compensi fissi per aggiungere due parti variabili – una connessa al solo incarico di amministrazione delegata e un meccanismo premiale per chi raggiunge obiettivi misurabili – così da raggiungere il tetto massimo di 120 mila euro.

Il governo ha anche difeso durante il voto in commissione una delle norme più delicate della Finanziaria, quella che prevede il rifinanziamento del piano che porterà alla stabilizzazione della quota restante dei Pip di Palermo. Sul piatto Palazzo d’Orleans ha messo 41 milioni e 200 mila euro che serviranno a pagare gli stipendi di chi non avrà il posto fisso e anche quello di chi verrà stabilizzato. In più la norma prevede che i Pip oggi impiegati in dipartimenti o enti regionali possano restare al loro posto. Anche se questo passa da una procedura che porterà i datori di lavoro a diventare soci (seppur minoritari) della Sas. Ciò perché formalmente sarà la partecipata a dare il posto fisso, smistando poi i lavoratori agli enti soci.