Nella giornata di oggi l’assemblea dei soci di Palermo Energia SPA, la società in house della Città Metropolitana di Palermo che si occupa, tra i vari servizi, di diagnosi energetica, manutenzione ordinaria, impianti fotovoltaici e degli impianti di Piano Battaglia, ha nominato Salvatore Lentini come nuovo presidente fino al 31 dicembre 2026.
“Al presidente Lentini diamo il benvenuto a Palermo Energia e rivolgiamo i migliori auguri di buon lavoro, siamo certi che potrà darà un contributo prezioso”, lo dichiarano il sindaco della Città Metropolitana, Roberto Lagalla, e il direttore generale, Nicola Vernuccio.
I compensi dei presidenti delle Partecipate
I compensi dei presidenti delle più importanti società partecipate verranno più che triplicati. È una delle misure previste nel pacchetto di emendamenti alla Finanziaria, secondo quanto scrive il Giornale di Sicilia, che ieri il governo ha annunciato in commissione Bilancio all’Ars.
Compenso da 120 mila euro
Le più importanti poltrone di sottogoverno valgono oggi 35 mila euro all’anno e dal 2025 invece il compenso per i presidenti toccherà quota 120 mila. L’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, ha spiegato durante una pausa dei lavori in commissione che il piano è quello di rendere appetibili incarichi che oggi portano con sé grandi responsabilità alle quali non corrisponde un compenso adeguato. Ciò si traduce in un cospicuo ritocco dell’ingaggio destinato ai presidenti delle partecipate di fascia A, quelle con maggiore personale o portafogli e mission più pesanti.
E dunque a passare da 35 mila a 120 euro all’anno saranno il capo della Sas Mauro Pantò (espressione della Dc), la presidente dell’Irfis Iolanda Riolo (fedelissima di Schifani), il numero uno di Sicilia Digitale Francesco Cascio (area Forza Italia), la guida dell’Ast Alessandro Virgara, il presidente della Seus 118 Riccardo Gabriele Castro, il vertice di Airgest Salvatore Ombra.
Le parti variabili
Ieri il governo ha precisato che il meccanismo allo studio prevede una riduzione dei compensi fissi per aggiungere due parti variabili – una connessa al solo incarico di amministrazione delegata e un meccanismo premiale per chi raggiunge obiettivi misurabili – così da raggiungere il tetto massimo di 120 mila euro.
Il governo ha anche difeso durante il voto in commissione una delle norme più delicate della Finanziaria, quella che prevede il rifinanziamento del piano che porterà alla stabilizzazione della quota restante dei Pip di Palermo. Sul piatto Palazzo d’Orleans ha messo 41 milioni e 200 mila euro che serviranno a pagare gli stipendi di chi non avrà il posto fisso e anche quello di chi verrà stabilizzato. In più la norma prevede che i Pip oggi impiegati in dipartimenti o enti regionali possano restare al loro posto. Anche se questo passa da una procedura che porterà i datori di lavoro a diventare soci (seppur minoritari) della Sas. Ciò perché formalmente sarà la partecipata a dare il posto fisso, smistando poi i lavoratori agli enti soci.
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