Il governo ha riassegnato tre miliardi di euro per il finanziamento del ponte sullo Stretto di Messina, una decisione che ha catalizzato le attenzioni sia politiche che pubbliche. Questi fondi provengono dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, precedentemente destinati ad altre infrastrutture nel Sud Italia. Questa mossa, fortemente sostenuta dalla Lega e dal suo leader Matteo Salvini, ha suscitato immediate reazioni contrarie dalle opposizioni, che vedono in questo atto un danno per le regioni meridionali.

Avanzamento del progetto e reazioni istituzionali

Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Cipess) ha confermato che il progetto definitivo del ponte sarà approvato entro dicembre 2024, con l’inizio dei lavori previsto per il 2025. Nonostante l’entusiasmo di alcuni settori, la Ragioneria Generale dello Stato ha espresso preoccupazioni riguardo l’impatto di questa grande spesa sui conti pubblici, specialmente considerando i vincoli di spesa imposti dall’Unione Europea.

Le critiche

La riassegnazione dei fondi ha scatenato non solo dibattiti politici, ma anche forte dissenso da parte della società civile e di alcuni esponenti politici. Agostino Santillo, vicecapogruppo del M5S, ha denunciato su X un’azione di “sciacallaggio” che penalizza il Sud, riferendosi all’azione di Salvini e al supporto di Giorgia Meloni come una manovra che sottrae risorse vitali alle regioni che più ne hanno bisogno.

Schifani “Sicilia non perderà neanche un euro”

“Alla Regione Siciliana non sarà decurtato neanche un euro dei 5,3 miliardi già assegnati all’Isola con l’Accordo di coesione sottoscritto nel maggio scorso. Le nuove risorse del Fsc 2021/27 che il governo nazionale ha deciso di destinare per la realizzazione del Ponte sullo Stretto andranno a gravare esclusivamente sulla quota riservata allo Stato. Una decisione che rappresenta un segnale di grande attenzione non solo verso questa infrastruttura strategica, ma verso l’intero territorio della nostra regione”. Lo affermava nei giorni scorsi il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. “Abbiamo già destinato all’interno del Fondo di sviluppo e coesione – prosegue Schifani – 1,3 miliardi di euro per la costruzione del Ponte sullo Stretto, confermando la volontà di contribuire in maniera concreta alla realizzazione di quest’opera fondamentale. Inoltre, nell’ambito dello stesso Accordo, e in sinergia con i programmi europei 2021-2027, abbiamo previsto interventi infrastrutturali complementari di grande rilievo, come il raddoppio del corridoio ferroviario Messina-Palermo-Catania. Interventi che, integrandosi con il Ponte, garantiranno il pieno raggiungimento degli obiettivi del Piano regionale dei trasporti, favorendo una Sicilia più connessa e competitiva, al centro delle dinamiche di sviluppo del Mezzogiorno e del Paese”.

“Entro dicembre approvato il progetto definitivo del ponte sullo Stretto”, il rilancio di Salvini

“Conto che entro dicembre 2024 venga approvato il progetto definitivo” del Ponte sullo stretto di Messina. Lo ha detto il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini all’assemblea di Confartigianato Trasporti.

“Unire il Paese da Palermo a Bolzano è l’obiettivo del mio lavoro”, ha aggiunto ricordando anche il ricorso in Europa contro l’Austria per i blocchi del Brennero che l’Italia considera “concorrenza sleale” verso gli autotrasportatori italiani.