In vista dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la manovra di Bilancio, il gruppo Caronte&Tourist ha reso noto il piano dei servizi minimi che garantirà la continuità dei trasporti nello Stretto di Messina e tra la Sicilia e le isole minori. La giornata di protesta, prevista per venerdì 29 novembre, coinvolgerà anche i sindacati Filt Cgil Uil Trasporti.

Quattro ore di sciopero, il piano dei servizi

Durante le quattro ore di sciopero, dalle 0 alle 13, C&T assicurerà la presenza di almeno una nave in servizio tra rada San Francesco e Villa San Giovanni, con partenze programmate ogni ora. Sarà garantita una nave ogni ora anche tra Tremestieri e Villa San Giovanni. Per quanto riguarda le isole minori, il servizio prevede l’impiego di tre navi da e per le Eolie, due navi per le Egadi e altre due navi per le Pelagie. Questo piano mira a garantire la mobilità dei passeggeri e a soddisfare le esigenze di sicurezza durante le operazioni di imbarco.

“Nelle ore di sciopero – si legge nella nota – a garanzia delle esigenze di sicurezza di lavoratori e passeggeri e per assicurare il corretto svolgimento delle operazioni commerciali, nei piazzali d’imbarco e nelle biglietterie la logistica è stata riorganizzata”.

“Siamo molto scoraggiati”

“Questa è una lotta azienda contro lavoratori – dichiara Antonino La Torre, dipendente Siremar e sindacalista della Filt Cgil – E’ inammissibile che la società abbia cambiato gli accordi lasciando i lavoratori in una situazione critica. Siamo molto scoraggiati, da un momento all’altro ci siamo trovati in questa situazione, tutti gli accordi presi in precedenza sono stati congelati”.

La protesta dei marittimi, non arriva l’accordo con i vertici della Caronte&Tourist

Un incontro incentrato sul futuro dei lavoratori, in seguito alla protesta dei marittimi indetta è stata indetta giorno 26 novembre, da Federmar Cisal: protagonisti del confronto sono stati Pietro Franza, amministratore delegato di Caronte&Tourist e i rappresentanti sindacali. Questi, hanno messo in luce le preoccupazioni relative alle condizioni economiche e giuridiche dei marittimi. I lavoratori, ormai da settimane, hanno denunciato che le nuove misure adottate dall’azienda penalizzano fortemente la loro situazione, intendendo: stabilizzazione del rapporto di lavoro, i turni e le modalità di sbarco che impediscono l’accesso alla disoccupazione. In aggiunta a questo, hanno sottolineato delle difficoltà nell’usufruire dei riposi durante il periodo di imbarco, contrariamente a quanto previsto dal contratto di secondo livello.

“Chiediamo la convocazione di tutte le organizzazioni sindacali per rivedere le modalità, la convenzione di imbarco – hanno dichiarato Clara Croce’ e Sebastiano Previti, rispettivamente Segretario regionale Cisal Sicilia e responsabile territoriale – in quanto non è accettabile la modalità di impiego del personale che non gli consente di usufruire dei riposi durante l’imbarco come da contratto di secondo livello”.

L’incontro

La Federmar Cisal ha ribadito con fermezza che non permetterà alla società marittima di implementare politiche che possano ridurre salari e peggiorare le condizioni lavorative. Tuttavia, Franza ha chiarito che l’intenzione dell’azienda non è tornare sui suoi passi, giustificando le scelte con la necessità di contenere i costi in un contesto economico difficile.

A tal proposito, ha sottolineato che il costo della gestione del personale è aumentato del 40% negli ultimi tempi, complicato da un aumento contrattuale del 12%, mentre la convenzione con il ministero dei Trasporti risulta ancora ancorata ai costi del 2016
“Appare strano che il 20 ottobre 2024 la società dopo aver provveduto a siglare un accordo con le organizzazioni sindacali per stabilizzare i marittimi secondo un organigramma – continuano Crocè e Previti – e un mese dopo abbia assunto la decisione del congelamento delle stesse adducendo la crisi della società”.

Nuova convocazione delle organizzazioni sindacali

Resta ancora tesa e in continua evoluzione la situazione dei marittimi. Nei prossimi giorni, ha assicurato l’amministratore delegato Franza, si procederà ad una convocazione delle organizzazioni sindacali per tentare di trovare un punto d’unione.

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