Un diciassettenne è stato arrestato dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela con l’accusa di porto e detenzione illegale di armi e munizioni, minaccia aggravata e ricettazione. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, su richiesta della Procura.
La lite e gli spari
L’episodio risale alla sera del 17 novembre 2023, quando il minore, a seguito di un diverbio per futili motivi, avrebbe esploso sei colpi di pistola calibro 7.65 contro la saracinesca del garage di un’altra persona. L’atto intimidatorio sarebbe avvenuto dopo una lite. Il giovane si sarebbe presentato sul luogo a bordo di uno scooter, successivamente risultato rubato a Gela circa un anno prima.
Le indagini dei Carabinieri
L’intervento tempestivo dei Carabinieri ha permesso di ricostruire rapidamente l’accaduto. Attraverso le testimonianze raccolte e l’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, gli investigatori hanno raccolto sufficienti elementi a carico del 17enne. La perquisizione a carico del minore ha portato al ritrovamento dello scooter utilizzato per l’azione criminosa e di alcune munizioni dello stesso calibro della pistola usata per gli spari, nascoste nella tasca del suo giubbotto.
Custodia cautelare in attesa dell’interrogatorio
Il giovane è stato condotto presso l’Istituto Penale per Minorenni di Caltanissetta, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nei prossimi giorni, il 17enne sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia, durante il quale potrà fornire la sua versione dei fatti. L’Autorità Giudiziaria non esclude ulteriori sviluppi investigativi, anche a favore dell’indagato, in base all’esito dell’interrogatorio.
Intimidazione mafiosa nel Palermitano, indaga la Dda
La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, ha avviato un’indagine sulla grave intimidazione subita da un imprenditore edile di Altofonte che ieri ha trovato la testa mozzata di un cavallo sul sedile di un escavatore. Poco dopo il primo ritrovamento, è stato scoperto il corpo squartato di una mucca gravida, con il vitello adagiato sul cadavere dell’animale. La brutale intimidazione è avvenuta nel terreno dietro l’abitazione dell’imprenditore, attualmente disabitata. L’uomo ha subito sporto denuncia ai carabinieri di Monreale, mentre le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire i dettagli di questo violentissimo atto.
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