Un uomo di 52 anni è agli arresti domiciliari a Gela con l’accusa di violenza sessuale su una minorenne. L’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Gela su richiesta della Procura, riguarda un individuo recidivo, convivente della madre della vittima, una ragazza che all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto 14 anni.

Palpeggiamenti e proposte di denaro in cambio di favori sessuali

L’indagine, coordinata dal Procuratore Salvatore Vella, ha ricostruito una serie di abusi che sarebbero iniziati nel 2020 e protrattisi fino a settembre 2024. La minore sarebbe stata ripetutamente palpeggiata al seno, al sedere e alle parti intime. L’uomo le avrebbe inoltre offerto del denaro in cambio di ulteriori favori sessuali.

Il racconto della vittima e le conferme dei testimoni

La ragazza, ascoltata dalla Polizia con il supporto di uno psicologo specializzato in età evolutiva, ha fornito un dettagliato racconto degli abusi subiti. Le sue dichiarazioni sono state successivamente corroborate dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti nel corso dell’indagine.

Patrigno orco violentava la figlia 14enne della compagna, arrestato

Nei giorni scorsi un caso nel Catanese. Violenza sessuale ai danni di una minore di appena 14 anni reati aggravati e maltrattamenti ai danni della minore e di altri familiari. Un reato perpetrato dal patrigno della vittima che teneva sotto minaccia la compagna e l’intera famiglia. una vicenda iniziata prima che la giovane compisse i 14 anni e continuatA anche in seguito. Con queste accuse la Squadra Mobile di Catania ha arrestato un uomo di 40 anni la cui identità non viene resa nota.

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla procura di Catania sono state svolte dalla sezione reati contro la persona della Squadra Mobile, ed hanno permesso di acquisire, secondo le accuse mosse, elementi che dimostrerebbero come il destinatario della misura sarebbe l’autore di gravissimi abusi perpetrati ai danni di minore, all’epoca dei fatti infra-quattordicenne, e di altri familiari.

In particolare, le investigazioni hanno tratto origine dalla segnalazione di presunti abusi sessuali su una minore giunta alla Squadra Mobile dalla responsabile di un istituto religioso deputato all’accoglienza di soggetti vulnerabili.

L’interrogatorio agli operatori della struttura

Cercando riscontri alla denuncia è stata ascoltata l’operatrice della struttura, venuta a conoscenza degli abusi attraverso le confidenze raccontate ad un’ospite della comunità. Le dichiarazioni raccolte preliminarmente, anche dalla stessa ospite della comunità, sono state confermate dalle dichiarazioni fatte anche dalla vittima ascoltata  in sede di audizione protetta, nonché da ulteriori interrogatori di altri testimoni, da cui sono emersi elementi convergenti relativi ad una relazione della ragazzina con il convivente della madre, cominciata nell’anno 2022, quando la giovane era ancora infra-quattordicenne.

Il racconto della quattordicenne

Grazie al dettagliato narrato della quattordicenne si sono delineate le esperienze vissute dalla piccola, le condotte di abuso praticate ai suoi danni dall’indagato che, per indurla ad assecondare le sue richieste a sfondo sessuale, era solito, minacciarla e percuoterla oppure lusingarla con regali che, nel caso di rifiuto della prestazione sessuale, le venivano tolti.

E’ stato anche ricostruito il quadro di maltrattamenti subiti da tutti i componenti del nucleo familiare, costretti a sopportare condotte abitualmente prevaricatrici ed umilianti, anche in presenza di altri due figli minori, obbligati a vivere in un clima mortificante qualificato da sistematiche angherie perpetrate anche nei confronti della compagna, costretta a dormire a terra e ad assistere passivamente agli abusi sessuali praticati da S.R. ai danni della persona offesa.

A riprova della violenza fisica e psicologica dell’indagato sono stati estrapolati alcuni significativi messaggi audio inoltrati dal medesimo, durante le fasi di escussione, contenenti ripetute minacce di imminenti gravi ritorsioni all’incolumità fisica dei suoi interlocutori.

Una volta rintracciato l’uomo nel comune di Biancavilla, la locale Squadra Mobile ha dato esecuzione al decreto di perquisizione informatica sottoponendo a sequestro il telefono cellulare.