Una dottoressa è stata aggredita da un paziente all’ospedale Villa Sofia a Palermo. L’uomo quarantenne ha colpito al volto il medico in servizio al pronto soccorso con un pugno ed è stato denunciato.

Intervento della sicurezza

Provvidenziale l’intervento di una guardia giurata della Ksm che ha bloccato il paziente, seguito dagli specialisti del servizio per le tossicodipendenze, fino all’arrivo dei carabinieri che lo hanno identificato e scortato fuori dalla struttura sanitaria.

La ricostruzione dei fatti

Secondo una prima ricostruzione l’uomo aveva passato la notte a Villa Sofia. Il quarantenne, residente allo Zen, non appena i medici hanno proposto la consulenza psichiatrica, ha iniziato a inveire contro la dottoressa di 39 anni, minacciandola di morte e provando a colpirla.

L’intervento della guardia giurata

Alcuni pugni non sono andati a segno solo grazie all’intervento dell’agente della security che ha parato i colpi con il corpo bloccando l’aggressore sino all’arrivo di una pattuglia del nucleo radiomobile.

Scatta la denuncia dell’lspedale

La direzione sanitaria ha sporto denuncia contro di lui per lesioni e minacce a pubblico ufficiale

Aggressione al Pronto Soccorso, primario colpito dai parenti di una paziente con il manganello

Il primario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme, Rosarino Procopio, è stato aggredito ieri sera dai parenti di una paziente dimessa dal reparto di Osservazione breve intensiva. Durante il colloquio con i familiari, Procopio spiegava che il periodo di osservazione era concluso e che la paziente poteva essere dimessa con la terapia prescritta. Uno dei tre parenti presenti ha però iniziato a inveire contro il medico, opponendosi alla dimissione. Procopio è stato colpito alla schiena con un manganello nascosto sotto un giubbotto, mentre si stava allontanando.

Intervento della Polizia e sostegno dell’Azienda sanitaria

Sul posto sono intervenuti gli uomini della sorveglianza aziendale e gli agenti del posto di polizia del Pronto Soccorso, affiancati da poliziotti del Commissariato. Gli accertamenti sull’episodio sono in corso e l’Azienda sanitaria ha garantito il proprio supporto legale al primario, pronta a costituirsi parte civile contro l’aggressore. In una nota, l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha espresso “profonda solidarietà al dottor Rosarino Procopio” e ha aggiunto: “Condannare un’aggressione premeditata è tristemente scontato; ci aspettiamo una risposta forte da parte delle Autorità competenti, perché questi fenomeni danneggiano, oltre al personale sanitario, anche tutta l’utenza”. La nota si conclude con la ferma condanna di un atto considerato “intollerabile”.

L’intervento del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto

Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha commentato l’episodio definendolo “un grave allarme” e richiedendo misure urgenti per proteggere medici e infermieri. “L’ennesimo episodio violento nei confronti del personale sanitario desta grande allarme”, ha affermato Occhiuto, sottolineando che “vicende di tale gravità stanno diventando sempre più all’ordine del giorno”. Ha aggiunto inoltre che “mi auguro che l’individuo che si è permesso di entrare in ospedale con un manganello venga assicurato alla giustizia per il suo atto criminale”.

Il primario Procopio denuncia la pressione sui medici

Rosarino Procopio, vittima dell’aggressione, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione sempre più critica del personale medico: “Siamo vessati tutti i giorni dai pazienti e dai familiari su cosa dobbiamo fare, quali indagini richiedere, quando e se dimettere. Non è più possibile accettare una situazione di questo tipo”. Procopio ha rimarcato l’importanza di garantire ai medici la libertà di decidere serenamente sulle cure e dimissioni dei pazienti, senza il timore di aggressioni o violenze.